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Torino, Santana: “Dobbiamo pensare a noi stessi, sono stato bene a Firenze”

Archiviata la partita con la Roma, ma senza che l’episodio del rigore subito sia stato dimenticato, l’esterno sinistro sottolinea che nelle prossime partite, soprattutto in casa, il Torino dovrà fare la differenza vincendo e conquistando punti.

Ventura ha detto: “Il fatto che ci siano arbitri in più non dà garanzie”, riferendosi al fatto che il rigore per la Roma non l’ha decretato l’arbitro perché ha visto un fallo, ma l’assistente di porta, Calvarese, che ha segnalato un fallo di Ogbonna che invece era caduto andando involontariamente (dai fermo immagine si vede che è di spalle rispetto al giocatore giallorosso) a urtare Marquinho. Brucia ancora questo episodio?
“Purtroppo sì, adesso che sappiamo bene che è stato dato un rigore che non c’era, tutti siamo incavolati con Calvarese, però dobbiamo lasciar stare perché più se ne parla e più c’è il rischio che in altre occasioni si possa essere ancora penalizzati. Fa arrabbiare perché se la Roma non avesse segnato su rigore non avrebbe più fatto gol poiché noi eravamo messi bene in campo tanto è vero che facevano tanto possesso, ma non riuscivano mai veramente a farci male.  Purtroppo è capitato, ci teniamo la prestazione e bisogna andare avanti, non c’è nient’altro da fare”.

Le era mai capitata una situazione così clamorosa: l’arbitro decide che non c’era il rigore e l’assistente gli fa cambiare idea?
“No, ed è un peccato perché hanno messo uomini in più per giudicare meglio gli episodi e purtroppo situazioni come questa accadono ancora”.

Che cosa bisogna fare per trasformare in qualche cosa di positivo la rabbia per questo episodio?
“Mah, non pensare agli episodi che sono capitati, ma pensare alla prestazione ed è da questo che bisogna riprendere. Io per primo posso dare molto di più, con la Roma non ho fatto niente e, invece, potevo dare tanto, ma non sono mai riuscito a farlo, questo, però, vuol dire che abbiamo margini di miglioramento. Prima di essere sostituito avevo i crampi: mentre correvo, infatti, quando mi sono involato verso la porta avevo i crampi e mi volevo fermare, però, mi sono detto di andare avanti piano piano, ma man mano che mi avvicinavo all’area non riuscivo neppure più a vedere per la stanchezza”.

Questa era forse la partita dove bisognava sfruttare tanto le fasce, ma non avete avuto molte occasioni per poterlo fare, infatti, raramente siete usciti palla al piede e andati nella metà campo della Roma.
“Abbiamo avuto qualche occasione, anch’io, tre o quattro volte, mi sembra, di aver avuto la possibilità di puntare l’uomo, ma purtroppo non sono mai riuscito a farlo per bene. Devo ancora migliorare tantissimo e dare tanto di più a questa squadra perché ricevo tanta fiducia sia dai compagni sia dal mister sia dalla società. Lunedì sera avrei potuto fare male alla Roma perché ci sono stati spazi in contropiede, ma, ripeto, purtroppo non ci sono riuscito. L’unica cosa che bisogna tenere bene a mente è che si poteva dare di più e lavorare per la prossima partita”.

Si era tanto parlato di un Torino dai due volti uno da trasferta e uno da partite casalinghe. Questa prima sconfitta esterna cambierà qualche cosa?
“Adesso ci saranno delle partite molto difficili, ma comunque con la Roma è stato un caso perché c’è stato l’episodio del rigore, senza quello non avrebbero segnato, come ho detto prima, perché dietro eravamo ben piazzati e non riuscivano a superarci con facilità. Nelle prossime difficili partite in casa dovremo fare la differenza vincendo e facendo punti”.

Prima parlava della prestazione, è di lì che il Torino deve ripartire?
“Eravamo andati a Roma a giocare contro una grande squadra e comunque abbiamo fatto il nostro mettendoli anche in difficoltà quindi bisogna ripartire da questo poi ognuno farà l’esame di coscienza per quello che ha fatto ed io per primo lo sto facendo perché non ho dato tutto quello che avrei potuto e per questo sono dispiaciuto”.

Al settantasettesimo è stato sostituito, aveva chiesto di uscire perché non ce la faceva più?
“Avevo dovuto dare una mano in fase difensiva e ho corso più dietro che in avanti così quando avevo la palla ero poco lucido, però bisognava aiutare la difesa e non si poteva fare altrimenti. Devo migliorare ancora un po’ per quel che riguarda la tenuta, ma giocando con continuità posso farcela”.

Mister Ventura preparando la partita vi aveva dato la consegna di chiudervi soprattutto dietro oppure questo è avvenuto perché la Roma vi ha costretto a farlo?
“Sapevamo che la Roma mete tre giocatori sulle fasce e giocano facendo continuamente movimento quindi bisognava essere chiusi centralmente per non dare spazi a Lamela e Totti che arrivavano per vie centrali. Fino all’episodio del rigore avevamo fatto questo bene, infatti, loro non riuscivano a superarci. Poi è capitato quello che è capitato e non siamo riusciti più a giocare come avevamo fatto fino a quel momento”.

Di che umore era mister Ventura quando siete rientrati nello spogliatoio a fine partita?
“In tutti noi c’era tanta amarezza ed eravamo arrabbiati perché comunque avevamo fatto bene e riuscirci con la Roma a casa sua non è facile”.

Questa forse però è stata l’occasione in cui il Torino ha dovuto concedere di più?
“La Roma è una bella squadra e ci sono dei giocatori di grande livello che fanno la differenza per cui soffri per forza”.

Però la Roma ha anche commesso molti errori sottoporta”.
“E’ vero hanno sbagliato tanto, però anche noi”.

Nella prossima partita affronterete la Fiorentina sua ex squadra, proverà emozione?
“La Fiorentina sta dimostrando di essere una formazione ad alti livelli, non mi ricordo quante partite ha perso, ma penso molto poche (due, ndr) quindi sarà un’altra partita difficile, però noi giochiamo in casa e dobbiamo, come dicevo, fare più punti possibili e non dobbiamo guardare chi è il nostro avversario bensì pensare a noi stessi perché possiamo fare molto bene. Io ho giocato nelle Fiorentina che mi ha dato tanto e sono stato molto bene a Firenze, sarò emozionato, ma quando si scende in campo si dimentica tutto il passato e si pensa solo alla maglia che si sta indossando in quel momento”.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

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