Il mercato del Torino molto probabilmente si concluderà per quel che concerne i giocatori veramente utili a rinforzare la rosa per questo campionato con tre mosse: l’arrivo di un vice Gillet; l’ormai quasi certa cessione di Sansone, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto; il tentativo di aggiudicarsi l’oggetto del desiderio Almiron. C’è però una variabile perché se il Torino non riuscirà a prendere il centrocampista del Catania e Sansone si accasasse altrove gli attaccanti a disposizione di Ventura resterebbero quattro (Bianchi, Barreto, Meggiorini e Diop) e quindi servirebbe un sostituto. Mentre nel caso dell’arrivo in granata di Almiron potrebbe anche non essere necessario prendere un sostituto di Sansone, malgrado uno sia un centrocampista e l’altro un attaccante, poiché l’allenatore avrebbe comunque più soluzioni tattiche a disposizione, anche nel caso in cui Brighi chiedesse di essere ceduto perché l’approdo dell’argentino lo relegherebbe ancor di più in panchina.
Sei giorni possono essere tanti, ma anche pochi nel calciomercato perché gli accordi possono essere trovati in un lasso di tempo brevissimo o invece essere trascinati per le lunghe, soprattutto se non si ha la certezza di portare a casa un vero affare, sia dal punto di vista economico sia da quello sportivo. La cessione di Sansone alla Sampdoria o ad altra società, se all’ultimo l’accordo con i blucerchiati non fosse trovato, farebbe rientrare nelle casse del Torino se non proprio tutti i 1,6 milioni di euro spesi quest’estate per la comproprietà del giocatore almeno buona parte della cifra, diciamo fra 1,3 e 1,5. Questo gruzzoletto con l’aggiunta di qualche altro soldino potrebbe convincere il Catania a cedere Almiron, la società siciliana chiede 3 milioni quella granata ne ha offerti 1,5 e tenendo conto che il giocatore ha compiuto trentadue anni il sette novembre scorso e che il suo contratto scadrà a giugno 2014 è verosimile pensare che l’affare si possa chiudere fra i 2 e 2,5.
A parte il ragionamento economico, sulla cessione di Almiron grava il fatto che il Catania dovrebbe sostituirlo e il tempo per trovare un altro giocatore valido non abbonda, se non lo si è già individuato e avviato una trattativa che possa essere conclusa positivamente; la società siciliana non correrebbe mai il rischio di privare l’allenatore di una risorsa valida senza fornirgli nulla in cambio. Discorso un po’ differente invece per il Torino se cedesse Sansone perché negli ultimi giorni di mercato un attaccante lo troverebbe. I vari (citati in rigoroso ordine alfabetico) Acquafresca, El Hamdaoui, la new entry fra i papabili Fabbrini dell’Udinese, Ljajic e Seferovic, tutti in uscita dalle rispettive squadre non si sono ancora accasati, quindi anche all’ultimo istante un accordo i dirigenti granata lo possono trovare in quanto non si tratterebbe di prendere un titolare, ma una riserva.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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