Indubbiamente il Torino con due punti in più in classifica è in una situazione migliore, però il confronto con l’Udinese dice che sostanzialmente le due squadre si equivalgono. Domenica pomeriggio quindi fra Ventura e Guidolin ci sarà quasi una partita a scacchi per strategia e tattica con il fine di riuscire a spuntarla l’uno sull’altro, non basterà loro puntare sulle, pur sempre utili, invenzioni di Cerci e Di Natale per conquistare i tre punti, dovranno reciprocamente sorprendersi ritagliando un ruolo importante a qualche altro loro giocatore in modo da sbaragliare i piani dell’altro.
Il Torino finora fuori casa non ha raccolto molto, sei punti su sette partite giocate frutto della vittoria con il Bologna e dei pareggi con Sampdoria, Livorno e Genoa con nove reti realizzate e tredici subite. L’Udinese in casa ha un cammino positivo con tredici punti incassati in sette incontri, tra l’altro gli stessi dei granata fra le mura amiche, derivati dalle vittorie con Parma, Genoa, Cagliari e Fiorentina e dal pareggio con il Bologna con all’attivo otto gol realizzati e sei subiti. In generale regna l’equilibrio fra le due squadre. Il possesso palla 25’:27’’ (Torino) a 25’:37’’ (Udinese); palle giocate 534,4 a 536,2; percentuale passaggi riusciti 69,1 a 63,2; supremazia territoriale 9’:12’’ a 9’:32’’; tiri verso la porta 12 a 12,8; tiri nello specchio della porta 5,7 a 4,7; angoli battuti 6 a 5,6; percentuale di pericolosità 51,2 a 45,5; percentuale di protezione della propria area 49,7 a 52,3; percentuale di attacco alla porta avversaria 44,8 a 44,9; gol fatti 1,6 a 1, quest’ultimo è forse il dato che fa registrare la maggiore differenza fra le due squadre.
Interessante sarà vedere se domenica Ventura si riaffiderà al 3-5-2 come ha fatto con la Lazio oppure se riproporrà il 3-4-1-2, molto dipenderà dalle condizioni di El Kaddouri che martedì ha lavorato a parte a causa di un problema al vasto laterale destro, evidenziatosi durante il riscaldamento poco prima dell’inizio della partita con i biancocelesti, e che ieri si è allenato in parte con i compagni e in parte svolgendo un lavoro personalizzato. Se il belga-marocchino sarà arruolabile il modulo dipenderà solo da una scelta di tipo tecnico che terrà non solo in considerazione la miglior forma dei granata ma anche le caratteristiche dell’avversario, se invece il trequartista non giocherà allora è molto probabile che il Torino sarà schierato con il 3-5-2. Altra curiosità se D’Ambrosio, al quale la società ha chiesto di dire se è intenzionato a rinnovare o no il contratto, sarà fra gli undici in campo o se verrà fatto accomodare in panchina, come era nelle intenzioni nella precedente gara. Solo il problema fisico di El Kaddouri aveva fatto cambiare idea all’allenatore che vista la necessità ha preferito andare sul sicuro utilizzando un giocatore di qualità e affidabile e non dare seguito alle direttive della dirigenza. E’ ipotizzabile che Torino e Udinese saranno accorte in modo da impedire all’avversario di creare pericoli, per questo molto probabilmente la giocata del singolo potrà fare la differenza che poi sia Glik, come accaduto con la Lazio, o Immobile o qualche altro a farla poco importa in casa granata perché l’obiettivo principe è dimostrare che anche in trasferta si può vincere in modo da conservare il settimo posto.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]