Torino: verso il 5-3-2?

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logo-torinoVentura sposerà il 5-3-2 oppure continuerà con un modulo più offensivo che potrebbe non essere necessariamente il 4-2-4, ma a seconda dei casi il 4-3-3 o anche il 4-3-2-1? Molto dipenderà da chi avrà a disposizione. Cerci è un esterno e posizionato in questo ruolo rende al meglio sfruttando tutte le sue doti: saltare l’uomo e accentrarsi per mettere un compagno nella condizione di andare al tiro finale oppure mirare lui stesso la porta avversaria. Chiaramente può anche essere utilizzato come seconda punta, ma in questo caso forse avrebbe bisogno di qualcuno che lo inneschi poiché partirebbe da una posizione più avanzata che gli dà minor spazio per saltare l’avversario sfruttando meno le sue accelerate. Tutto quindi dipende da Alessio e dalla voglia del Torino di costruire una squadra che pone l’esterno a perno della manovra.

Nello scorso campionato si è visto che non sempre è possibile schierare la squadra con lo stesso modulo e in alcune occasioni sarebbe stato meglio essere più duttili, ma per farlo bisogna avere gli interpreti idonei, le cosiddette coperte corte costringono l’allenatore a non poter effettuare le scelte migliori e di conseguenza certi risultati diventano quasi scontati prima ancora di iniziare a giocare. In attacco Barreto ha bisogno di una spalla che porti via almeno un difensore avversario e con i giusti movimenti si ponga come altro uomo che tira in porta. Le sgroppate di Cerci poi devono rappresentare la terza alternativa alla manovra offensiva e la quarta deve arrivare o da un altro esterno posizionato sulla fascia sinistra oppure dagli inserimenti dei centrocampisti.

Centrocampo e attacco devono essere rinforzati adeguatamente. Al momento la mediana ha uomini, Gazzi, Basha e Farnerud che sono più capaci a interdire che a impostare, il solo Vives ha caratteristiche più offensive. Almiron e Bellomo sono possibili innesti come il ritorno di Brighi, ma per fare veramente la differenza servirebbe un uomo alla Pirlo che unisce grandi doti a una visione del gioco di prim’ordine e un tiro perfetto. Con le debite proporzioni è quella la tipologia di calciatore che serve per verticalizzare l’azione, altrimenti la manovra diviene macchinosa e inevitabilmente si fatica a trovare gli spazi per inserirsi. Discorso molto simile per l’attacco. Barreto, Meggiorini e Cerci non riescono da soli a fare la differenza per l’intero arco del campionato. Immobile, Maxi Lopez e Nico Lopez sono opzioni possibili, ma anche in questo caso serve qualcuno che sappia fare reparto da solo, tanto per essere chiari l’Ibrahimovic della situazione: dotato di un fisico che gli permette di proteggere la palla, ma allo stesso tempo agile e rapido e capace di tirare di potenza con entrambi i piedi e di fornire assist ai compagni. Per il Torino top player come Pirlo e Ibrahimovic non sono alla portata, ma lo sono giocatori con caratteristiche simili.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]