In due sole cose il Palermo è superiore al Torino: tiri verso la porta 12,4 a 11,7 e tiri nello specchio della porta 4,7 a 4,6, anche se i granata hanno realizzato nove gol e i rosanero sei. Questo non è un dato che debba far piombare nello sconforto o pensare che domenica il Torino non ha possibilità di battere il Palermo, ma una riflessione è comunque d’obbligo. Fra le due squadre in classifica ci sono tre punti di differenza, quattro tenendo conto che il Torino è partito da meno uno, i ragazzi di Ventura hanno vinto due volte e perso altrettante e pareggiato tre, quelli di Gasperini vinto una e perso quattro e pareggiato due, alla luce di ciò il fatto che il Palermo sia più incisivo sotto porta assume un valore un pochino maggiore e deve essere tenuto in conto dal Torino.
La squadra granata non è da ritenersi scarsa o inadeguata a questa serie A, ma che abbia una debolezza sottoporta è indubbio. Sottolinearlo e ribadirlo non è un volere accanirsi contro il Torino mettendo, come si suole dire, il dito nella piaga,bensì uno spronare allenatore e giocatori a trovare soluzioni efficaci per raggiungere quella tranquilla salvezza posta come obiettivo stagionale. Un dato su tutti è indicativo: Bianchi, che in maglia granata ha realizzato 70 gol – raggiungendo nella classifica marcatori di sempre al decimo posto Loik – in dieci anni di carriera da professionista ha segnato 108 gol (come riportato da Wikipedia) con una media quindi che non raggiunge le undici reti a stagione. Dicendo ciò non si vuole assolutamente sminuire il capitano, ma se l’attaccante attualmente più prolifico del Torino segna in media una decina di gol all’anno è evidente che i gol non possono essere considerati il punto di forza di questa squadra.
Ventura, almeno fino al tre gennaio giorno di riapertura del calciomercato, dovrà trovare nel sistema di gioco le soluzioni per far sì che la sua squadra sia più incisiva sottoporta. Il Torino in queste prime sette partite non ha mai evidenziato di avere grandi problemi nella manovra corale, magari qualche giocatore è stato impreciso nell’uno contro uno o nei passaggi perdendo qualche pallone di troppo, però non in modo così continuativo e grave da compromettere il gioco nel suo insieme per cui serve un’aggiustatina nel modo che la squadra ha di approcciare al gioco negli ultimi venti metri. La trasferta di Palermo dovrà dare indicazioni in questo senso perché come recita un noto proverbio: la miglior difesa è l’attacco.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]