Chi ben comincia è a metà dell’opera e così Pescara, Palermo e Genoa pressate da una classifica pericolante sono subito corse ai ripari e, nell’ordine, gli abruzzesi si sono aggiudicati il difensore Arce, i siciliani i difensori Aronica e Dossena e il centrocampista Anselmo e i liguri il centrocampista Matuzalem, l’attaccante Floro Flores e il difensore Pisano. Il campo dirà se l’attivismo è stato la mossa vincente e soprattutto se i giocatori presi sono quelli che effettivamente servivano, ma sicuramente va dato atto a queste tre società della volontà di correre ai ripari per restare in serie A. Sul fronte del Torino invece tutto tace, almeno al momento. E’ vero che la squadra di Ventura è in una posizione di classifica migliore, ma di lacune in mediana e in attacco ne ha e non può dirsi sufficientemente lontana dal rischio di essere risucchiata nella zona retrocessione, quattro punti di vantaggio sul Palermo terzultimo non possono essere considerati una garanzia.
In orbita granata di nomi in questi giorni ne girano parecchi per il centrocampo Almiron, D’Agostino, Donadel, Giorgi, Mariga, Olivera, e Tissone e per l’attacco Acquafresca, Aristeguieta, Barreto, Calaiò, El Hamdaoui, Floccari, Ibarbo, Llama, Livaja, Pabon, Siligardi, Vargas e Zarate. Per alcuni le società di appartenenza richiedono anche solo per la comproprietà cifre elevate, altri hanno giocato, o per infortuni o per scelte tecniche, poco o nulla nella prima parte della stagione e, senza mettere in discussione il loro valore, appaiono più come delle scommesse che dei rinforzi veri e propri.
Attendersi in queste prime ore di apertura del calciomercato annunci da parte del Torino di nuovi giocatori messi a disposizione di Ventura è nell’ordine degli eventi improbabili. Per carità la dirigenza granata potrebbe aver agito sottotraccia e avere in mano accordi che possono essere depositati in Lega in qualunque istante, ma stando ai sussurri di radio-mercato pare che di trattative ben avviate al momento non ve ne siano. Precipitarsi a prendere giocatori senza vagliare per bene quanto offre il mercato è un comportamento non consigliabile, ma se da tempo si sa quali sono le necessità allora l’attendismo potrebbe rivelarsi un boomerang perché la probabilità che altre società decidano senza troppi indugi è reale, visto poi che alcune dirette concorrenti per la salvezza si sono già mosse.
Ventura e i tifosi aspettano fiduciosi, ma alla lunga la pazienza ha un limite e con le chiacchiere difficilmente si raggiungono gli obiettivi, per restare in serie A bisogna affidarsi alle proprie forze e non sperare nelle disgrazie altrui.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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