Il Torino ha assoluto bisogno di aggiungere qualità e quantità alla sua rosa per affrontare la serie A e in quest’ottica provare ad aggiudicarsi Ranocchia e Pazzini anche solo in prestito per un anno potrebbe essere un’idea da non scartare a priori. Il difensore centrale che ha come piede preferito il destro andrebbe a formare con Ogbonna, che calcia prevalentemente di sinistro, una coppia perfetta. E’ vero che l’interista nella passata stagione non ha brillato, ma tutta la sua squadra ha disputato un campionato ben al di sotto delle aspettative e lui, approdato per la prima volta in un top club, forse ha un po’ pagato il passaggio, però è indubbio che abbia doti tecniche e ritrovando Ventura, che lo ha lanciato nel calcio che conta, potrebbe rigenerarsi facendo la fortuna sua e quella del Torino. L’attaccante è una punta centrale, anche per lui lo scorso campionato non è stato molto positivo, trentatre presenze, cinque gol realizzati e quattro assist sono un bottino un po’ scarsino, ma come per Ranocchia vale il discorso sulle difficoltà dell’Inter l’anno scorso, mentre le precedenti stagioni parlano in suo favore, in quella fra Sampdoria e Inter aveva collezionato trentasei presenze, diciassette reti e due assist e in quella ancor prima in blucerchiato trentasette presenze, diciannove reti e quattro assist. Entrambi i giocatori farebbero la differenza in una squadra neo promossa e che ha come obiettivo di restare in serie A.
Per una convivenza anche a termine come sarebbe, molto probabilmente, quella fra Ranocchia e Pazzini e il Torino però bisogna che tutte le parti siano d’accordo, se sicuramente il club granata lo è bisogna vedere se anche i due giocatori e l’Inter sono dello stesso avviso. Molto probabilmente Ranocchia accetterebbe anche di vestire la maglia granata e quindi di rilanciarsi, seppur altri club Manchester City, Zenit e Juventus lo stiano tenendo d’occhio e indubbiamente hanno argomenti in termini di obiettivi stagionali neppure paragonabili a quelli del Torino che potrebbe però garantirgli un posto da titolare fisso e non essere per l’Inter una concorrente diretta in campionato come sarebbe invece la Juventus. Club che, se credesse veramente nel ragazzo, potrebbe o proporre alla società di Moratti una comproprietà o acquistare il giocatore, pagandolo meno di quanto lo aveva fatto l’Inter (18 milioni), ma versando nelle casse nerazzurre subito dei contanti, che in un mercato dove scarseggia a tutti i livelli la liquidità potrebbe essere comunque un affare. Mentre il Torino invece lo vorrebbe in prestito e magari ottenendo anche un aiuto per pagargli l’ingaggio di 1,5 milioni a stagione. Se magari con l’Inter il Torino potrebbe spuntarla per quel che riguarda il mercato italiano, non altrettanto accadrebbe per quello straniero dove Ranocchia potrebbe venir inserito nelle trattative per giungere ad altri obiettivi nerazzurri.
Il discorso per Pazzini non è molto differente perché l’attaccante piace al Paris Saint Germain e anche in Italia nel corso del calciomercato potrebbe divenire appetibile per più di una società, oltre tutto il ragazzo ha perso il posto in Nazionale e sicuramente vorrà riprenderselo in vista delle qualificazioni per il mondiale in Brasile e quindi vorrà giocare in un club che gli consenta di mettersi in luce e di tornare ad essere un cecchino infallibile sotto porta e il Torino allo stato attuale non può garantirgli ciò: un conto è lottare per restare in serie A, tutt’altro puntare a traguardi più prestigiosi.
I tifosi del Toro continuino a sperare, ma non si facciano troppe illusioni su Ranocchia e Pazzini, ci sono troppi ostacoli che fanno ragionevolmente pensare che non sia possibile che arrivino in granata: è vero che Cairo potrebbe mettere sul piatto Ogbonna e quindi ingolosire l’Inter, ma varrebbe veramente la pena ottenere per un anno in prestito i due nerazzurri per poi dover cedere Angelo? Forse sì, forse no. Che Ogbonna sia, prima o poi, destinato a lasciare il Torino è praticamente una certezza, ma se si deve fare un sacrificio simile allora sarebbe meglio farlo per acquistare uno o due giocatori che siano utili non solo per una stagione e che non arrivino in prestito e una volta rigenerati salutino ringraziando. Una programmazione lungimirante che ponga le basi anche per un futuro che garantisca la permanenza in A dice che i sacrifici si possono fare solo a fronte di benefici duraturi.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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