“Non sta a me scoprire il valore della rosa a disposizione di Malesani. Penso che il Genoa non snobberà questa competizione e che, anzi, punti a vincerla per garantirsi un accesso in Europa dalla porta secondaria“. Così Vincenzo Torrente sull’edizione odierna della Gazzetta del Mezzogiorno anticipa quello che sarà l’atteggiamento del Genoa, avversario di stasera per il Bari in coppa Italia.
Quindici anni da giocatore e poi gli esordi da tecnico delle giovanili, l’esperienza del tecnico di Cetara nella Genova rossoblù è indimenticabile: “Quindici anni sono tanti, come i ricordi appunto. Diciamo che il primo anno è stato fantastico. Ho marcato attaccanti fortissimi, compreso il più forte di tutti e cioè Maradona. Contro di lui ho giocato una buona partita, Diego segnò solo su rigore. Ricordo con piacere anche il campionato di B vinto a braccetto con il Bari, in panchina c’era Franco Scoglio“.
Stasera da avversario del suo passato, ma il futuro chissà: “Credo serva del tempo. Io ho cominciato da poco e per ora il mio obiettivo è dimostrare di essere un allenatore importante qui a Bari. Più in là, chissà… Certo, sarebbe un sogno. Perché Genova è una grande piazza e perché lì ho vissuto anni indimenticabili“.
Questi i tratti più importanti dell’intervista fatta dal quotidiano barese, qui di seguito riportiamo il resto.
Torrente, è esagerato parlare di questa sfida di Coppa come di un esame simile alla Champions come ha sostenuto Donati?
“Direi di sì. Piuttosto parliamo di una partita importante e di fascino, che per molti dei miei ragazzi costituirà un’occasione.
Partita complicata, ma ci proviamo“.
E il Bari? “Siamo nelle condizioni ideali. Non abbiamo nulla da perdere e quindi c’è tutto per vivere una grande serata“.
Emozionato nel tornare a Marassi, il suo vecchio stadio? “Curiosità, sicuro. È la prima volta in cui mi viene data la possibilità di tornare a calcare quel prato. L’emozione, non saprei. Dipende dall’accoglienza, vedremo. Certo è che il pubblico sarà cambiato, è passata una generazione e magari ci saranno i figli dei tifosi che hanno applaudito e sostenuto me nei quindici anni vissuti in maglia rossoblù. Per me sarà come tornare a casa“.
Quando ha intrapreso la carriera di allenatore ha pensato a questa eventualità? “Più che altro ci speravo. Diciamo che ho fatto abbastanza in fretta. E pensare che potevo riuscirci già l’anno scorso ma purtroppo il mio Gubbio si è fermato al turno precedente perdendo a Grosseto. Ora, invece, torno davvero a Genova. Lì ho tanti amici ma in campo non si guarda in faccia a nessuno, mi piacerebbe regalare un dispiacere alla mia vecchia gente“.
Pensiamo al Bari. Ha in mente di dare spazio a qualcuno finora poco impiegato? “Sicuramente giocherà Koprivec al posto di Lamanna. Gioca perché lo merita, per la professionalità dimostrata e per l’atte ggiamento positivo avuto con il collega più giovane. Poi, a partita in corso, scoccherà finalmente l’ora di Galano“.
Martedì si è ritrovato in gruppo Castillo. E c’è anche Kutuzov in rampa di lancio. Qual è il suo pensiero a riguardo ? “Sapete che da luglio aspetto un attaccante. E non ho cambiato idea, Angelozzi lo sa bene. Allora, in attesa si riapra il mercato, credo sia giusto valutare il materiale a disposizione. I ragazzi sono molto motivati ma devono lavorare sul piano atletico. Starà a loro convincermi. Con l’infortunio di De Paula lì davanti sono in grande difficoltà. In estate, d’accordo con la società, avevo fatto scelte diverse ma ora, nella gestione dell’emergenza, non certo mi taglio gli attributi. Insomma avete capito bene, porte aperte a chiunque possa darci una mano“.
[Renato Chieppa – Fonte: www.tuttobari.com]
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