Per comprendere se una squadra giochi bene o male, è sufficiente aver due occhi svegli e un minimo di lucidità e competenza calcistica. Ma spesso possono bastare alcuni ‘numeri’, semplici semplici.
Parliamo di Roma e di Francesco Totti, da sempre nella ‘top three’ dei marcatori stagionali giallorossi. Sia da trequartista che da punta pura, il Capitano ha avuto un feeling micidiale con la porta avversaria, in particolare negli ultimi anni, cioè da quando (dall’arrivo di Spalletti nel 2005) è diventato a tutti gli effetti un centravanti. Fu già Fabio Capello a sperimentare il ‘nuovo Totti’ nella stagione 2003-2004 (20 gol in campionato), ma nella famosa trasferta di Genova con la Sampdoria del dicembre 2005 avvenne la definitiva svolta.
Totti punta, Totti fulcro di un 4-2-3-1 spettacolare e vincente. Roma super, straordinariamente bella e concreta. E’ rimasta più o meno la stessa fino ad oggi negli uomini, cimentandosi in una lenta e malinconica involuzione testimoniata dai dati numerici legati al Capitano. Nel 2005-2006 i suoi gol furono 17, ben 10 su azione. L’intesa magica con Perrotta e i movimenti rapidi e armonici di Taddei e Mancini gli garantirono una presenza costante al centro dell’azione e in zona gol. Nella successiva stagione ci fu il boom: 32 realizzazioni stagionali (26 in campionato) ben 23 su azione e vittoria della Scarpa d’Oro. Leggermente in calo, anche a causa dei due gravi infortuni contro Sporting e Livorno, i numeri dell’annata 2007-2008: 18 centri stagionali, 12 su azione. A conferma, comunque, di un gioco collettivo sempre brillante ed efficace.
Nel 2008-2009 iniziò il lento declino della Roma spallettiana. Il primo disastroso bimestre portò il mister di Certaldo a cambiar modulo, abbandonando il glorioso 4-2-3-1 e adottando un 4-3-1-2 più solido e conservativo. Non una grande stagione per Totti: 15 gol totali, appena 8 su azione. Nella penultima annata (la prima di Ranieri), Francesco è riuscito a rispolverare un feeling ottimale con la porta avversaria: 25 reti, ma ‘solo’ 13 su azione. Cenni evidenti di un gioco meno brillante, basato sull’invenzione singola a discapito dell’organizzazione corale. Il dato più lampante è legato all’attuale stagione: per il Capitano 16 gol finora, solo 4 su azione e tutti in trasferta (a Palermo, Genova, Firenze ed Udine). Non per sue colpe, bensì a causa di un’orchestra che non riesce più ad esaltarne le caratteristiche di assist man e goleador. Montella ha tentato di rispolverare il 4-2-3-1, senza molto successo. Dei veri Taddei, Perrotta (forse anche Vucinic) è rimasto poco o nulla. Questa Roma non funziona più, urge ricostruire un’intera struttura di uomini e gioco. I ‘numeri’, in tal senso, parlano chiaro.
[Alessio Nardo – Fonte: www.forzaroma.info]