Champions League

La tredicesima del Regno Bianco – Gli anni d’oro del grande Real

Terzo successo consecutivo in Champions League, il quarto negli ultimi cinque anni per il Real Madrid che continua ad infrangere record su record.

KIEV – E’ sempre la solita scena, il solito fotogramma a prendersi le prima pagine dei giornali di tutto il Mondo, a perdersi ancora in quel fascino e in quella storia che pochi (forse nessuno) possono vantare. E’ un loop che a tratti confina con l’infinito, uno squarcio di dimensioni notevoli (quasi spazio-tempo) che il Real Madrid ha aperto quattro anni fa e che non ha la benché minima voglia di richiudere. “Le finali i castigliani non le giocano, le vincono”: è una frase che va oltre il semplice aspetto sintattico ma si instaura come modo di essere e come modo di concepire lo sport più bello del mondo dalle parti della Madrid Bianca.

La fame, quella contagiosa e vorace che non lascia scampo agli avversari, è una costante che viene tramandata da decenni ad una squadra che, per l’ennesima volta, ha scavalcato la storia e anche la leggenda confinando con il mito. Nessuno nell’epoca della Champions League è riuscito a fare ciò che sta facendo il Real Madrid: tre successi consecutivi, quattro negli ultimi cinque anni. La Coppa alzata nel cielo di Kiev, forse, ha un gusto ancor più particolare perché arrivata al culmine di una stagione altalenante conclusa con il terzo posto in campionato ma iniziata con i successi in Supercoppa Spagnola, Supercoppa Europea e Mondiale per Club. Una stagione, quella appena conclusa, che in molti descrivevano come fallimentare ma che, alla fine, si è rivelata dolce (anzi dolcissima) grazie al 3-1 inflitto al Liverpool dopo le lotte con PSG, Juventus e Bayern Monaco.

Non è stata una passeggiata per la compagine spagnola che ha rischiato con i bianconeri e con i tedeschi ma che, alla fine, ha trovato sempre la via di fuga grazie ad una rosa composta da 20 top-player. Ieri sera è arrivata l’ennesima dimostrazione della qualità spropositata di cui dispone il buon Zidane con Bale che, dalla panchina, ha messo il timbro su una sfida che il Madrid non stava affrontando a pieni giri al cospetto di un Liverpool eroico e suicida ed un Ronaldo in preda ad una notte da umano. E poi, poi c’è il solito finale che si ripete come se fosse una costante da rispettare, una tassa da pagare: dalla notte di Lisbona a quella di Kiev passando per la lotteria dei rigori di Milano e il poker di Cardiff. Nel mezzo il successo del Barcellona ad intervallare il dominio da record del Real Madrid che, con tutta probabilità, non sarà superato nel breve termine.

Non è un caso, infine, che il record di successi consecutivi nella vecchia Coppa dei Campioni ce l’abbiano sempre loro. Non è un caso che la bacheca dei Blancos conti 13 successi nella massima competizione europea per club. No, non è un caso perché la fame, l’ambizione e l’onnipotenza tecnica non sono merci da comprare al mercato. Sono intrinseche a coloro i quali hanno nel DNA l’incipit del successo. Come il Real Madrid: da Lisbona a Kiev, gli anni d’oro del dominio Blanco.

Fonte foto: Twitter Champions League

Alessio Evangelista
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Alessio Evangelista

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