Il presidente GIUSEPPE MANFREDI: “Finalmente questo tabù è finito e come ha detto Julio più volte da oggi in avanti non vogliamo più sentire parlare dell’ossessione per la medaglia d’Oro. Ovviamente sono contentissimo e lo sono, soprattutto, per il tutto nostro grande movimento. Un pensiero lo voglio dedicare a tutti i miei predecessori che purtroppo non sono riusciti a a raggiungere questo traguardo e in particolare a Carlo Magri che c’è andato diverse volte vicino, in questa medaglia c’è tanto di Carlo. Il grazie più importante va poi a tutti i dirigenti delle nostre 3500 società, questo Oro è il frutto di quando si lavora tutti assieme facendo sistema. In questo senso mi riferisco anche alle società di vertice che fanno un ottimo lavoro e contribuiscono in maniera importante alla crescita delle nostre giocatrici, grazie a un campionato di altissimo livello.
La cosa più bella che dietro questo straordinario traguardo c’è un’accurata attività di programmazione che coinvolge la base, passando per i tecnici che vanno alla ricerca e passano ore e ore in palestra con i bambini e le bambine. La scelta di Julio è stata ben ponderata, sapevamo di avere una squadra con grandi doti tecniche, ma avevamo necessità di qualcuno che sapesse gestire al meglio le ragazze. In questo lavoro Velasco e il suo eccezionale staff sono stati fantastici, hanno motivato nel migliore dei modi il gruppo, senza però trasformare in un’ossessione la medaglia olimpica. Vincere un’Olimpiade, lasciando per strada solo un set, significa aver creato una macchina schiacciasassi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche a livello di tenuta mentale. Julio ha trasmesso quel qualcosa in più che serviva alla squadra e lui in questo è un fenomeno”.
ANNA DANESI: “Sono felice perché oggi abbiamo scritto la storia della pallavolo in Italia; lavoriamo tutte insieme per questa medaglia dal 2018 con questo gruppo e oggi abbiamo realizzato il nostro grande sogno. Il QUI E ORA è stato il nostro mantra per tutta l’Olimpiade ed è qualcosa che probabilmente non riesco a descrivere in questo momento perché mi voglio godere tutte le emozioni che mi stanno arrivando addosso da finita la partita. La giornata odierna è un qualcosa che probabilmente ci porteremo dentro per tutta la vita. Voglio godermi tutto di questa giornata fantastica, mi ritengo davvero una persona fortunata”.
JULIO VELASCO: “Permettetemi innanzitutto di ringraziare il CONI e la Federazione perché ci hanno permesso di lavorare in condizioni ottimali, ideali. Noi abbiamo avuto veramente tutte le condizioni che erano necessarie e per questo mi preme davvero dir loro grazie. Onestamente non so quante squadre hanno lavorato nelle nostre condizioni. Il secondo ringraziamento è per il mio staff nella sua interezza, senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile; abbiamo lavorato tutti molto bene e naturalmente permettetemi di ringraziare le ragazze perché sono state straordinarie, non solo perché hanno vinto, anche se avessimo perso, hanno fatto di tutto per fare del loro meglio; ho chiesto loro di essere autonome e autorevoli e mi sono piaciute molto alcune cose che hanno fatto durante la stagione, come per esempio, il fatto di organizzare tre riunioni tra loro in maniera totalmente autonoma e senza alcun tipo di condizionamento. Onestamente non so nemmeno di cosa abbiano parlato, ma per me è stato importante che lo abbiano fatto. Mi sarebbe piaciuto avere qui due persone che sono state fondamentali nel mio percorso e cioè Giuseppe Brusi e Leo Novi, davvero a loro devo molto; sono stati due importantissimi dirigenti della pallavolo”.
CATERINA BOSETTI: “Sono contenta. Il tempo ha parlato e ha detto che io, come altre mie compagne, dovevamo essere qui oggi a vincere questo oro. Onestamente non vivo tutto questo come una rivincita, ma è il coronamento di un percorso che sta dando i suoi frutti e sono orgogliosa di poter vivere queste emozioni. Noi siamo una squadra fortissima da anni, ma purtroppo in passato siamo state sfortunate qualche volta, ogni tanto c’è sfuggito dalle mani il risultato, ma è da anni che costruiamo questa squadra. Quest’oro vale tanto, ma penso la medaglia olimpica in generale vale tanto, a prescindere da quale essa sia. Adesso ci riposeremo e poi penseremo alla fame che ci verrà in seguito. Questa Olimpiade è stata faticosa a livello emotivo; è stato difficile affrontare certe partite, ma ora ci vogliamo solo godere questi momenti”.
PAOLA EGONU: “Direi che le due rullate al giorno di Velasco sono servite. C’era tanta volontà, tanta voglia di dare il massimo anche nelle piccole cose che non sono proprio la mia specialità. Diciamo che ho ritrovato la serenità e sono riuscita a dare il mio 100%. Per me è stato importante essere riuscita a rialzarmi e intraprendere un’altra avventura con questa squadra, questo gruppo. Velasco è riuscito a creare un bel gruppo squadra valorizzando il punto forte di ciascuna di noi; per quanto mi riguarda mi ha tranquillizzato molto. Ogni giorno siamo scese in campo per cercare di fare il nostro gioco ogni giorno e creare quella stabilità che poi si è vista dall’inizio dell’estate fino ad adesso. E’ la giornata più bella. Abbiamo vinto, credo, la competizione che tutti gli atleti sognano e avere la mia famiglia, un fidanzato, gli amici più cari per me che mi sostengono è stupendo”.
ALESSIA ORRO: “Oggi, come nei quarti e in semifinale, abbiamo giocato alla grande. Siamo entrate in campo con l’atteggiamento di chi volesse “spaccare” e fin dall’inizio abbiamo messo pressione alle nostre avversarie. Dal nostro lato del campo non cadeva mai un pallone, tutte abbiamo difeso forte su ogni azione. Le statunitensi hanno operato diversi cambi, ma chiunque entrasse l’abbiamo contenuta alla perfezione. Avevamo gli occhi della tigre, volevamo la medaglia d’Oro a tutti i costi, aver raggiunto la semifinale non ci bastava. Sapevamo che gli USA non ci avrebbero regalato niente, ma noi siamo state bravissime a metterle subito sotto e a non concedergli di trovare ritmo. Sono davvero felice di questa medaglia anche per il movimento della pallavolo, abbiamo la possibilità di far vedere che la nostra disciplina si trova ai vertici dello sport italiano”.
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