MILANO – “Ci siamo allenati tutta la stagione per affrontare questa partita”. È questo che c’è dietro la finale di Madrid: sacrifici, corse, allenamenti, vittorie e sofferenze. 56 partite alle spalle, una Coppa Italia, uno Scudetto e davanti il Bernabeu per completare un’opera mai realizzata da nessuna squadra italiana.
Il sito ufficiale dell’Inter rende omaggio ai nerazzurri nel giorno dell’anniversario del Triplete con il racconto di quella magica notte di 10 anni fa. Andiamo a rivivere quel racconto e le immagini che hanno fatto la storia.
Il Bayern Monaco di Louis Van Gaal pronto a dare battaglia, una squadra pericolosa ma studiata scrupolosamente come ogni movimento per accordare alla perfezione tutti gli elementi affinchè le note della Champions accompagnino la notte decisiva. In campo Julio Cesar tra i pali, Chivu laterale sinistro a completare la difesa composta da Maicon, Lucio e Samuel. A centrocampo Zanetti (alla 700esima presenza in nerazzurro) e Cambiasso, davanti il trio Pandev-Sneijder-Eto’o a supporto di Milito.
Ogni decisione è fondamentale, ogni palla può essere quella decisiva. È quello che pensano tutti i tifosi presenti al Bernabeu tutto esaurito e incollati agli schermi seguendo la punizione di Sneijder bloccata da Butt. Ma il destino ha in mente altro: ancora una rimessa lunga di Julio Cesar e poi il tandem Milito-Sneijder che ci riprova con l’argentino che fa sponda di testa per l’olandese per farsi ridare il pallone rasoterra e chiudere contro tutto e tutti di destro. È il gol del vantaggio, Milito corre, allarga le braccia e si butta a terra, il popolo nerazzurro esplode. Il primo tempo si chiude a parti invertite, con Milito che serve Sneijder, ma Butt fa suo il pallone. L’olandese chiuderà la stagione come secondo miglior marcatore e uomo assist della Champions League nerazzurra: 4 dei 6 passaggi totali serviti proprio al “Principe”.
Gli ingredienti della finale sono tanti e dopo la gioia a inizio secondo tempo c’è la paura perché il Bayern parte forte e ci vuole Julio Cesar a bloccarlo con una parata su Muller che vale un gol, come quella di Butt che poco dopo alza sopra la traversa il tiro di Pandev. C’è ancora da lottare, Chivu lascia il posto a Stankovic e due minuti dopo Milito regala la gioia più grande: Sneijder recupera, Eto’o vede il Principe e lo serve: quello che succede dopo è storia, tecnica, controllo e sangue freddo, la finta su Van Buyten e il destro perfetto nell’angolino basso. I nerazzurri sono campioni d’Europa dopo 45 anni di attesa, prima squadra italiana a conquistare il triplete.
Bayern Monaco: 22 Butt; 21 Lahm, 5 Van Buyten, 6 Demichelis, 28 Badstuber; 10 Robben, 17 Van Bommel, 31 Schweinsteiger, 8 Altintop (18′ st Klose); 25 Muller; 11 Olic (29′ st Gomez). A disposizione: 1 Rensing, 13 Goerlitz, 26 Contento, 23 Pranjic, 44 Tymoshchuk. Allenatore: Louis Van Gaal
Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu (23′ st Stankovic); 4 Zanetti, 19 Cambiasso; 27 Pandev (34′ st Muntari), 10 Sneijder, 9 Eto’o; 22 Milito (46′ Materazzi). A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 17 Mariga, 45 Balotelli
Allenatore: José Mourinho
Arbitro: Howard Webb (Inghilterra)
Reti: 35′ e 25′ st Milito
Ammoniti: 25′ Demichelis, 30′ Chivu, 33′ st Van Bommel
Recupero: pt 1′, st 3′
Spettatori: 78.000 ca.
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