Niente da fare. Quando c’è di mezzo il Diavolo, non c’è Pinilla che tenga: i punti non sono affare per il Cagliari. Tre guizzi targati Ibrahimovic, Nocerino e Ambrosini mettono fine alla mini striscia positiva del 2012 dei rossoblù di Ballardini. Nonostante il pesante passivo, ci sono però tanti elementi positivi, prima tra tutti la voglia di spaccare il mondo di Mauricio Pinilla, oggi martoriato da un Nesta insolitamente in versione killer.
PRIMO TEMPO – Ballardini butta subito nella mischia il centravanti cileno, mentre Conti viene preservato in vista della gara di mercoledì contro la “sua” Roma: ancora una volta tocca a Ekdal prendere le redini del centrocampo. Il primo sussulto della gara riguarda proprio lo svedese, che dopo un ponte di Nocerino cade male sul collo, facendo temere il peggio: nulla di grave, per sua fortuna. La presenza di Pinilla si fa immediatamente sentire. Il cileno lotta su tutti i palloni, offrendo preziose sponde ai compagni: non ce ne voglia il povero Larrivey, ma l’ex Palermo sembra essere di tutt’altra pasta. Tanto che Nesta ingaggia con lui una battaglia senza esclusione di colpi, sotto la tollerante protezione dell’arbitro Brighi. Dopo la mezz’ora di stasi, il Milan decide di accelerare: prima il tiro da fuori di Van Bommel, poi il capolavoro di Ibrahimovic che vale il vantaggio. Stupenda la punizione dello svedese da fuori area, con la palla che accarezza il palo destro della porta di Agazzi, vanamente proteso in tuffo. Lo svantaggio sembra scoraggiare il Cagliari, che al 39′ subisce il raddoppio milanista. Solito lancio lungo per Ibra, sponda per l’accorrente Nocerino che di sinistro al volo supera Agazzi. Un minuto di recupero a poco serve alla truppa di Ballardini, colpevole di aver lasciato troppa libertà alla mezzala della Nazionale.
LA RIPRESA – Come in occasione della sfida contro la Juventus, il Cagliari che spunta dal tunnel degli spogliatoi per il secondo tempo appare più motivato. Pinilla prova a suonare la carica, lottando tenacemente con i difensori rossoneri. Ballardini mostra di credere alla rimonta-miracolo, decidendo di giocarsi tutte le carte offensive a disposizione. Tra il 53′ e il 58′ escono Pisano e Cossu, lasciando il posto al redivivo Thiago Ribeiro ed El Kabir. Dessena va a fare il terzino destro, mentre Ibarbo arretra a mezzala, come soleva fare Donadoni in precampionato. Le mosse del tecnico ravennate sembrano dargli ragione: intorno al 60′ sono due occasioni di Ribeiro e Astori a fan ben sperare i tifosi rossoblù. Invece è solo un’illusione. Piano piano il Milan riprende campo e polso del gioco, ricacciando indietro le offensive sarde e trovando con il neo entrato Ambrosini la rete che chiude la gara. Il capitano rossonero sfrutta al meglio la giocata di Emanuelson, superando con la punta del destro l’incolpevole Agazzi. Di lì in poi è solo accademia, con l’ingresso di Inzaghi per l’immarcabile Ibra, alla ricerca dello “zuccherino calma-rabbia” (leggasi gol). Il triplice fischio di un fin troppo permissivo Brighi pone fine ad una gara discretamente giocata dai rossoblù, ancora poco ficcanti in avanti ma sulla buona strada per un girone di ritorno carico di soddisfazioni.
[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]