“Ora pensiamo a questa partita, poi con calma discuteremo sulle cose da migliorare. Volevo vincere un Europeo e un Mondiale, quindi per il Mondiale bisogna rinviare un attimo”
KONYA – Alla vigilia di Turchia – Italia, il CT Roberto Mancini é intervenuto come di consueto in conferenza stampa. “Bisogna ripartire -ha esordito- Abbiamo parlato con il presidente, siamo allineati su tutto. Ora pensiamo a questa partita, poi con calma discuteremo sulle cose da migliorare. Volevo vincere un Europeo e un Mondiale, quindi per il Mondiale bisogna rinviare un attimo. Mi piace questo lavoro e con i ragazzi voglio riorganizzare qualcosa di importante. A parte la delusione, il resto va avanti. Inseriremo sicuramente ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club perché questo è fondamentale”.
Nel week end hanno lasciato il ritiro Verratti, Berardi, Mancini, Jorginho, Immobile, Insigne e Luiz Felipe, ai quali si sono aggiunti nelle ultime ore Florenzi e Politano. “Li ho obbligati ad andare via – ha sottolineato Mancini – perché se posso fare qualcosa per loro e per i club lo faccio. Non avrebbero giocato, alcuni di loro non erano al meglio fisicamente. I ragazzi in questi anni hanno avuto grandi meriti, non è stato solo un Europeo, ma un tragitto lungo tre anni con una serie di partite senza sconfitte. Qui si è creato un gruppo eccezionale, non abbiamo solo vinto, abbiamo cercato di giocare un calcio diverso e ci siamo riusciti”.
Tornando poi sulla mancata qualificazione al Mondiale, il cT ha detto che “avremmo dovuto vincere il nostro gruppo con almeno 2 punti di vantaggio sulla Svizzera, forse 4. A Basilea la partita sarebbe dovuta finire 3-0 per noi, con la Bulgaria avremmo dovuto vincere in goleada. La squadra ha sempre giocato: può essere stata più imprecisa, ma questo è il calcio. Le cose sono andate tutte storte, però è inutile accampare scuse. È accaduto ciò che è accaduto, dobbiamo accettarlo”.
Sulla Turchia “È una nazionale che ha sempre avuto giocatori bravi tecnicamente. Sono ragazzi che conosco bene, erano un po’ più giovani quando allenavo il Galatasaray”.