Me lo chiedono, me lo chiedete un po’ tutti. La giornata-tipo del segugio di mercato, prego accomodatevi. Qualcuno si e’ anche candidato, vorrebbe seguirmi per un giorno, vivere l’adrenalina della notizia, lo prometto qui: presto, giuro, sara’ accontentato.
Dovrà starmi dietro fin dalla mattina, la sveglia e’ intorno alle dieci, il mercato dorme fino a tardi perché la notte e’ sempre infinita. Colazione, il primo caffe’, il telefonino sempre acceso, mille batterie di riserva, si sale in macchina direzione Hilton. Siamo a Milano per chi non l’avesse capito, la stazione centrale ad un passo, questo e’ l’albergo dove si incontrano procuratori e ds, giornalisti ed intrusi, qui si fa mercato tutto l’anno. Qui l’anno scorso trovavi Rino Foschi che urlava perché un agente faceva il furbo o Pierpaolo Marino che si nascondeva uscendo dal garage per non farsi seguire. Adesso il protagonista e’ Riccardo Bigon, giovane ma astuto, mille idee e duemila incontri per trovare la soluzione giusta per il suo Napoli.
Per trovare la notizia, invece, si cerca di passargli accanto facendo finta di niente, magari parlando al cellulare con un misterioso interlocutore, giusto per captare il nome giusto da dare in pasto ai napoletani affamati di notizie. Ecco un procuratore amico, ti passa una soffiata, magari gli serve per pubblicizzare un suo giocatore in cerca di gloria, sta a te capire se l’affare e’ quello giusto. Dall’Hilton all’Auriga, si va a piedi, la stazione sempre vicina, c’è Pantaleo Corvino, e’ la sua casa, il solito piatto di spaghetti abbondanti, la caccia alla notizia continua. Si pranza da Giannino, dove arriva Galliani sorridente, magari al tavolo c’è Florentino Perez, è qui che hanno impostato il colpo Kakà, è qui che Ronaldinho ha mangiato per la prima volta da rossonero, la tappa e’ obbligata. Primo pomeriggio, un salto al Principe di Savoia, sempre a piedi, dove dorme Benitez e dormiva Beckham, dove Lavezzi trascorre i suoi lunedì milanesi, dove Luciano Moggi confezionava i suoi colpi bianconeri. Adesso la nuova Juve fissa invece gli appuntamenti al Manin, proprio alle spalle di via Turati, il Milan osserva.
E’ qui che proprio lunedì Storari ha stretto la mano a Marotta, non e’ stato facile trovarli, qualche talpa serve sempre. Anche al Gallia, ultima corsa di un giro tra gli alberghi del mercato: viene sempre Prade’, l’uomo delle grandi invenzioni, non manca mai Fabrizio Preziosi, buon sangue non mente. Comincia a farsi tardi, un salto sotto la sede dell’Inter non guasta mai, Moratti sara’ stufo, ci perdoni. E’ ora di rimettersi in macchina e al telefono, e’ tempo di verifiche, la testa scoppia, ho perso il conto dei caffè. Si accendono le luci, parte la sigla, finisce la giornata, comincia la notte, riparte il giro perché dopo cena le notizie vengono da sole. Trovi il presidente rilassato e il ds in vena di confidenze, si fanno le quattro mentre lui ti racconta come ha scoperto quel talento sconosciuto e senza pensarci ti svela anche l’affare segreto che concludera’ la mattina dopo. Quando lui scommetterà sul colpo dell’estate e tu guarderai la sveglia buttandola giu’ dal comodino. Perché sono le dieci, il viaggio riprende. C’è un taccuino da riempire, un direttore da inseguire. Un tifoso da far sognare.
[Gianluca Di Marzio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]