Si dice che certe cose, i soldi, non le possono comprare e, chi lo ha detto, molto probabilmente ha ragione. L’amore della famiglia Pozzo per Udine e l’Udinese è qualcosa che va oltre il legame patrimoniale, è un qualcosa di intrinseco e di viscerale che niente e nessuno ha potuto separare da quel lontano mese di luglio del 1986 quando Giampaolo Pozzo rilevò il club bianconero portandovi, fin da subito, giocatori di calibro internazionale come i campioni del Mondo di Spagna ’82, Francesco Graziani e Fulvio Collovati a testimonianza di come qualcosa di nuovo e innovativo, seppur allo stato embrionale, stava per nascere.
Dopo i primi anni difficili, vissuti tra i bassifondi della serie A e le prime posizioni della serie cadetta, ecco che si materializza il “miracolo Pozzo”, ossia la nuova era dell’Udinese che, dalla stagione 1995-96, ha avuto un escalation di risultati importantissimi centrando per ben otto volte la qualificazione alla coppa UEFA, due volte al preliminare di Champions League e, nella stagione 1997-98, un terzo posto strepitoso sotto la guida tecnica di Alberto Zaccheroni e grazie ai gol del duo Bierhoff-Poggi.
Tanti, tantissimi sono stati i grandi giocatori che, nel corso di questi cinque lustri, hanno indossato la maglia bianconera e che, con la stessa, si sono consacrati come campioni: da Bierhoff a Iaquinta, da Amoroso a Muzzi fino ad arrivare alle ultime gemme chiamate Inler, Sanchez ma, soprattutto, Di Natale.
I suoi investimenti, sempre mirati, e la grande organizzazione che ha saputo dare alla società, grazie alla sua lungimiranza nel mettere uomini capaci nei punti strategici dell’organigramma come fatto, ad esempio, con Pierpaolo Marino, hanno permesso a Pozzo di essere stato eletto, nella stagione 2007-08, come il miglior presidente della serie A per quella stagione ma, forse, il riconoscimento più bello e prestigioso gli è arrivato dall’intero mondo del calcio che oggi guarda l’Udinese come un modello da seguire per andare avanti nel calcio moderno.
Conti a posto, grande rete di osservatori capaci di scovare talenti ancor prima che questi sboccino definitivamente, cura maniacale di ogni settore della società. Sono questi alcuni dei punti cardine della gestione della famiglia che da 25 anni regna sul trono del Friuli, un trono sul quale sono stati fatti salire tutti i tifosi bianconeri che, negli ultimi 16 anni, hanno potuto vedere una grande Udinese sempre competitiva e vincente.
La forza dell’intera famiglia è anche quella di arrivare laddove gli altri non arrivano, con lungimiranza e passione, come dimostra anche il recente progetto per il rifacimento dello stadio “Friuli”, le stesse caratteristiche che ci mise 25 anni fa quando fece dell’Udinese un affare di cuore e di famiglia.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]
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