Piove a dirotto e il terreno di gioco non drena alla perfezione, ma le due squadre non sembrano affatto frenate e anzi, danno vita ad una prima frazione divertente e senza un attimo di sosta. Al 6’ grande intervento in spaccata di capitan Morleo, che anticipa Kuzmanovic pronto a girare in rete un traversone di Hallfreddson, poi inizia una lunga fase di dominio a tinte rossoblù, con almeno cinque nitide occasioni da gol: al 13’ velenosa punizione di Destro alzata sopra la traversa da Karnezis, al 16’ tiro a botta sicura di Donsah murato alla disperata da Armero, al 22’ sinistro di Mounier che viene deviato da Danilo e si stampa sul palo, al 23’ colpo di tacco di Mbaye da corner e tap-in mancato da Maietta per pochi centimetri, infine, al 26’, poderoso stacco di testa di Donsah su cross di Giaccherini con palla che esce di un soffio.
Purtroppo si rimane sullo 0-0, e attorno alla mezzora ecco la reazione dei padroni di casa, che si scuotono e si rendono molto pericolosi in un paio di occasioni, mettendo i brividi agli oltre mille tifosi felsinei che nel giorno di San Valentino hanno seguito il loro amore calcistico in trasferta. Al 31’ Thereau si porta sul fondo e mette al centro per l’incornata di Kuzmanovic, con Da Costa che devia la sfera sul palo e Armero che non riesce a ribadire nel sacco da due passi. Al 35’, invece, è lo stesso Thereau che si avventa di testa su un cross teso di Hallfreddson, senza però riuscire ad inquadrare il bersaglio grosso. Nel finale, al 41’, c’è spazio anche per un altro guizzo dell’attaccante francese, che in area di rigore si libera di due avversari con una magia ma viene chiuso sul più bello da Taider. Reti bianche all’intervallo, e tutto sommato è giusto così.
Nella ripresa, nonostante la comparsa del sole, i ritmi del match si abbassano, e lo spettacolo ne risente. Il Bologna ci prova con due conclusioni dalla lunga distanza di Diawara e Morleo, l’Udinese risponde con la fisicità del neo entrato Zapata, ma il risultato non sembra volersi sbloccare. Al 29’ i bianconeri ripartono in contropiede, Armero serve sulla corsa Thereau che conclude incrociando al volo e manda a lato di pochissimo, Donadoni capisce che i suoi si stanno schiacciando troppo e risponde alle insidie inserendo Floccari in avanti al fianco di Destro. È la mossa decisiva, perché al 34’ una precisa spizzata dell’ex Sassuolo libera in area il numero 10, che controlla, salta due uomini nello stretto e fa secco Karnezis: 1-0 e la festa sotto il settore ospiti può iniziare.
Colantuono si gioca la carta Di Natale e al 38’ il bomber tascabile chiama in causa Da Costa con una girata da sottomisura, poi vanificata da un fuorigioco di Zapata, ma la paura aumenta 41’, quando Felipe incorna di prepotenza una punizione di Lodi e coglie un clamoroso legno, il secondo del pomeriggio per i friulani. L’arbitro Russo opta per un inspiegabile maxi recupero, e al 46’ l’Udinese si divora la più clamorosa delle palle gol: Zapata riesce di classe e prepotenza a sbarazzarsi di una doppia marcatura e si presenta da solo davanti al portiere brasiliano, ma al momento di scaraventare il pallone nel sacco cicca clamorosamente il tiro col mancino, graziando i rossoblù.
I secondi passano, a poco a poco l’ansia lascia spazio alla certezza di avercela fatta, ancora una volta in trasferta, ancora una volta grazie ad un perfetto mix di gioco e cuore, per la prima volta grazie ad un gol (da centravanti di razza) di Destro, che finora aveva segnato solo al Dall’Ara. Decimo posto riconquistato, piedi per terra ma sguardo in avanti: basta parlare di salvezza, questo Bologna è già oggi una delle più belle realtà del calcio italiano. E venerdì prossimo…
[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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