Mezzo tabù è sfatato. Prosegue la marcia del Cagliari di Ballardini in questi finora più che proficui due mesi di 2012. Sul difficile campo del Friuli – davanti a un pubblico a dir poco ridotto – i rossoblù bloccano sullo 0-0 l’Udinese di Guidolin, che ha patito particolarmente le assenza del suo bomber principe Di Natale. Da lodare l’atteggiamento generoso messo in campo dalla truppa di Ballardini, che pur senza brillare in fase offensiva ha frenato le iniziative dei bianconeri, con un Basta in gran spolvero. Si è sentita l’assenza di Conti in mediana, mentre Cossu è stato costretto ancora una volta a lasciare il campo in anticipo per infortunio (contro il Lecce dovrebbe però essere recuperato).
PRIMO TEMPO – Le indiscrezioni della vigilia vengono confermate: Ballardini lancia il recuperato Cossu dietro le due punte Pinilla e Ribeiro, nella speranza di mettere in difficoltà l’attenta difesa udinese. Dall’altra parte Guidolin vara un attacco formato da Floro Flores e Torje, mentre in mediana è Abdi a sostituire l’infortunato Isla. Dopo un minuto è il centrale brasiliano Danilo a mettere i brividi ad Agazzi, con un colpo di testa di poco a lato. I friulani partono a spron battuto cercando di bucare la difesa rossoblù, ma è Thiago Ribeiro a mettersi in luce al 7’: doppio sombrero su Danilo e Benatia, ma il sinistro al volo appena dentro l’area è da dimenticare in fretta. Con il passare dei minuti la squadra di Guidolin prende le redini del gioco, relegando il Cagliari a un tranquillo contenimento: poco prima della 20’ una gran combinazione tra Basta e Floro Flores mette Armero in condizione di portare in vantaggio i suoi, ma il suo sinistro al volo finisce fuori. I rossoblù non riescono a creare occasioni da rete, subendo la pressione dei padroni di casa che vanno vicini al gol in diverse occasioni.
La più clamorosa è quella sprecata al 39’ dallo svizzero Fernandes, che non sfrutta l’ottimo cross di Torje, schiacciando il suo colpo di testa a colpo sicuro. Il gioco eccessivamente maschio portato avanti dall’Udinese non trova la minima sanzione da parte di un mediocre Celi, parso inadeguato per la Serie A: il suo mancato interventismo porta all’esasperazione un po’ tutti, compreso Guidolin che al termine della gara avrà infatti molto da dire al fischietto molisano. Sul finire del tempo i rossoblù provano a mettere paura ad Handanovic con due conclusioni estemporanee ma davvero pericolose: prima è Pinilla, con un pregevole gesto tecnico (stop a seguire e torsione, con conseguente destro al volo) a puntare l’incrocio dei pali, poi è Ekdal da 40 metri a tentare il gol alla Quagliarella, trovando ancora una volta l’attento Handanovic a smanacciare in corner.
LA RIPRESA – L’inizio della seconda frazione è particolarmente soporifero, nonostante i padroni di casa provino a mettere in difficoltà l’attenta difesa rossoblù, retta da un monumentale Astori e da un inappuntabile Pisano. Ballardini crede nella vittoria, tanto da inserire Ibarbo senza rinunciare agli elementi del tridente titolare: è lo svedese Ekdal, ancora una volta autore di una discreta gara, a cedergli il posto. Cossu arretra nel ruolo di Conti, ma una tacchettata al ginocchio subita da Fernandes (rimasta impunita) ne limita il rendimento: nonostante l’intervento dello staff medico, il folletto cagliaritano è costretto per la seconda gara di fila ad issare bandiera bianca. Ballardini, a corto di mediani in panchina, è costretto ad inserire Ariaudo, con un conseguente bilanciamento all’indietro della manovra rossoblù. Celi aspetta il 57’ per estrarre il primo giallo: destinatario il marocchino Benatia, autore una ripetuta serie di fallacci sul povero Pinilla. Al 62’ l’Udinese chiede il rigore per un tocco di Agostini sulla linea di porta che salva sulla deviazione a botta sicura di Pazienza: proteste immotivate, dato che il capitano rossoblù viene colpito tra il volto e la parte alta della spalla. La pressione dell’Udinese aumenta con il passare dei minuti, costringendo gli ospiti nella propria metà campo, sfiorando il vantaggio al 73’: per fortuna di Agazzi e soci però, il bel colpo di testa di un indomito Floro Flores termina di pochissimo a lato. L’ingresso di Ceppelini al posto di uno spento Thiago Ribeiro restituisce un certo equilibrio al Cagliari, che nel finale di gara contiene senza eccessive difficoltà la spinta offensiva bianconera. Una delle poche fiammate del colombiano Armero, in seguito a un errore in fase di disimpegno di Dessena (85’) viene messa a frutto dai friulani, così come il precedente tiro-cross di Barreto. I tre minuti di recupero assegnati da Celi non modificano l’inerzia della gara: finisce a reti inviolate, con Ballardini che sulla panchina del Cagliari si conferma invulnerabile ai colpi dell’Udinese.
TABELLINO:
UDINESE-CAGLIARI 0-0
UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Fernandes, Abdi, Pazienza, Armero; Torje (23′ st Barreto); Floro Flores. In panchina: Padelli, Ferronetti, Coda, Pasquale, Battocchio, Fabbrini. All: Guidolin.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Ekdal (7′ st Ibarbo), Dessena, Nainggolan; Cossu (15′ st Ariaudo); Thiago Ribeiro (31’st Ceppelini), Pinilla. In panchina: Avramov, Gozzi, Perico, Larrivey. All: Ballardini.
ARBITRO: Celi di Campobasso.
NOTE: serata gelida, terreno in discrete condizioni. Ammoniti: Benatia, Domizzi, Ariaudo, Ceppelini, Agazzi. Angoli: 3-1 per l’Udinese. Recupero: 1′; 3′.
[Francesco Aresu –