Al giro di boa del torneo, l’Udinese del patron Pozzo si chiederà come ogni anno che piazza potrà immaginare di contendere quando, a Maggio, scenderà in campo al Massimino. Gli uomini di Guidolin lotteranno ancora per il terzo posto? Rintuzzando gli attacchi dell’Inter. O dovranno accontentarsi dell’Europa League? Piazzandosi tra le prime cinque. Od ancora, c’è da temere il ritorno di Napoli, Genoa? Immaginando un possibile calo del proprio rendimento nel girone di ritorno.
A meno di tutto questo risponderà il risultato contro il Catania, intanto però, i prezzi per la gara contro i rossazzurri (e da questa in avanti) verranno ulteriormente ribassati, stabilendo così un nuovo record di economicità per il massimo campionato italiano: Il Friuli è grande, non è del tutto coperto, ed ad Udine non è mistero faccia più freddo che a Catania, anche quando piove, od anche rispetto a Parma, dove il presidente Ghirardi ha regalato ai tifosi uno zuccotto antigelo da utilizzare nelle giornate (di campionato) più fredde.
Temperature e latitudini così diverse, persino abitudini, non solo tra Udine e Catania, anche e soprattutto tra Friuli ed Africa. Cosa hanno in comune? Dei giocatori, tre per l’esattezza: Benatia, Asamoah e Badu, entrambi organici dell’Udinese, entrambi convocati per la manifestazione più antipatica al calcio europeo: La Coppa d’Africa, che non segue i tempi delle manifestazioni internazionali, c’è e basta, e toglie alle squadre di tutto il mondo quel che i giocatori africani hanno sempre garantito, e per cui sono stati preferiti ad altri, magari locali: corsa, grinta, voglia di riscatto. Tre caratteristiche mancate all’Udinese vista a Genova, incapace contro il Grifone, di anche solo pensare di rimontare al 3-1 (era passata in vantaggio) prima del rigore-regalo che le permetteva di accorciare le distanze e giocare 20′ in superiorità numerica: Prima sconfitta dopo una striscia positiva di 4 vittorie ed un pareggio, a proposito, il primo ed unico pareggio interno risale alla prima di campionato: 0-0 contro la Juventus; poi 8 vittorie di fila.
I precedenti
Domenica avrà luogo il 13° incontro tra le due formazioni, al Friuli. Ben 8 sono le vittorie dell’Udinese, compreso il 2-0 dello scorso anno; un solo pareggio, nel 2008/09, quando alla rete di Mascara che sorpresa dalla distanza uno svagato Belardi, replicò con una prodezza non meno encomiabile Fabio Quagliarella; tre i successi del Catania, l’ultimo in ordine di tempo lo conquistò nella stagione 2006/07 con un rigore conquistato da Mascara (il fallo avvenne fuori area, tuttavia) e trasformato da Spinesi. L’Udinese terminò quella partita in 8 per le espulsioni di Motta (fallo su Mascara, comunque ultimo uomo), Di Natale (proteste successive alla trasformazione del rigore) e Zapata (fallaccio su Edusei a tempo quasi scaduto). L’arbitro Marelli, direttore in quell’incontro, diresse solo altre 6 gare in A nei successivi due anni, poi arrivò il congedo.
Non bastassero questi, di precedenti, ad allontanare la possibilità del pari anche quelli tra i rossazzurri ed il tecnico ex-rosanero Guidolin: 5 vittorie per lui, 3 sconfitte negli otto incontri col Catania.
Caro il mio ex
Parli di Udinese, a Catania torna in mente il nome di Zico e le traiettorie su punizione del brasiliano, memorabile quella invocata dal Massimino e realizzata dal numero 10 sotto gli occhi sbigottiti di Sorrentino, anno dell’ultima mesta retrocessione in B. Un nuovo specialista era transitato ad Udine, ma l’Udinese di Marino (2009/10) non l’ha apprezzato, e deprezzato l’ha rispedito al mittente: Empoli. Parliamo di Francesco Lodi, che torna al Friuli da ex, non per la prima volta, ma per la prima volta da regista. Con la maglia dei bianconeri la prima rete in serie A per il numero 10 etneo: contro l’Atalanta, quando giocava da esterno destro offensivo. Al suo fianco un altro ex bianconero, con meno presenze in Friuli delle 19 di Lodi; parliamo di Sergio Bernardo Almiron, che all’Udinese arrivò nel lontano 2001, quando di anni ne aveva solo 20, maturando la sua prima esperienza in un campionato italiano dopo esser nato e calcisticamente cresciuto nel Newell’s Old Boys. All’Udinese crebbe fino al 2003, quando prima di approdare ad Empoli passò da Verona. Appena tredici presenze e nessun goal: come la Juventus una formazione che l’ha frettolosamente scaricato.
Ex tra gli ex è il direttore generale del Catania, Pietro Lo Monaco, che all’Udinese ha dato e dall’esperienza all’Udinese ha preso molto. Capo degli osservatori dei bianconeri, scoprì e portò in bianconero talenti come Appiah e Bierhoff prima di sentire il bisogno di andar altrove ad esportare il “modello Udinese”, fatto di investimenti oculati orientati verso giovani del vivaio e talenti stranieri. Attualmente, i rapporti con l’Udinese sono ottimi: la famiglia Pozzo, in rappresentanza dell’Udinese, era presente all’inaugurazione del centro sportivo del Catania e col Catania condivide le strategie seguite in Lega.
[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]
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