Pausa per le nazionali e tempo di esperimenti in casa Udinese con l’amichevole contro il Rijeka a fare da laboratorio per le nuove soluzioni tattiche che, come ha detto lo stesso Francesco Guidolin nel post partita, aveva già in mente da provare da tempo. Già il modulo di partenza era sinonimo di una volontà di sperimentare qualcosa di nuovo che possa fare diventare sempre più duttile e camaleontica la squadra. Maurizio Domizzi, colonna del reparto difensivo, è stato provato come schermo davanti alla difesa mentre dietro, nella linea a quattro difensiva, si è rivisto dal primo minuto Coda che ha guidato con autorità la retroguardia davanti a Padelli.
Anche in fase offensiva gli esperimenti sono stati all’ordine del giorno visto che è stato provato un 4-5-1 dinamico con grande spinta degli esterni: riferimento d’attacco è stato Antonio Floro Flores, schierato punta centrale con ai lati Diego Fabbrini, sull’out mancino, e il Tucumano Pereyra sulla fascia destra a comporre un tridente che è un mix di forza, tecnica e velocità. Oltre a chi è partito dall’inizio, anche i giocatori subentrati dalla panchina hanno dato delle buone risposte, in particolare Fanchone (ex Strasburgo) che ha propiziato il terzo gol, che ha poi chiuso la contesa, di Dia Pape. In attesa del rientro dei nazionali quindi, la squadra ha mantenuto alta la concentrazione in vista di una sfida insidiosa come quella di domenica al Tardini contro il Parma.
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