Altri due giorni di illusione per la Roma, che vincendo nell’anticipo contro l’Atalanta si era rifatta vicino: la Juve è passata senza troppi problemi ad Udine ed ha rispedito i giallorossi ad otto lunghezze. I punti adesso sono 87, le partite da disputare ancora 5: classifica mostruosa per “Madama”. Che non ha faticato per tornare al successo “italiano” in trasferta dopo la sconfitta di Napoli: trascinata da un Giovinco ispiratissimo, ha piegato i bianconeri friuliani nel primo tempo, controllandone la (comunque inconsistente) reazione della ripresa.
In un “Friuli” come al solito senza pienone, il prologo è stato dedicato a Morosini: troppo fresco il ricordo della caduta in campo del centrocampista del Livorno in quel maledetto sabato di due anni fa (ma dell’Udinese in passato) per non evitare emozioni e qualche lacrima. In campo le squadre, mentre il maxi-schermo ridava vita a Piermario. Di giallo cromata, la Juve ha presentato alcuni accorgimenti alla carrozzeria: ai box sono rimasti Bonucci, Vidal e Tevez; Bonucci, Marchisio e Giovinco, le modifiche apportate, una per ogni settore del 3-5-2 contiano. Stesso modulo per Guidolin, con Bruno Fernandes a supportare Di Natale.
Primo tentativo, proprio del “10″ friuliano: punizione da sinistra, che non ha preoccupato Buffon. Avvio tutto dell’Udinese, che ha tenuto spesso il pallone senza però far male. Come, quando è in giornata, è capace Sebastian Giovinco. L’attaccante tascabile si è ricordato di essere “Formica atomica” ed al 17′ ha sfoderato un colpo dei suoi: controllo al vertice destro dell’area avversaria, gioco di gambe a disorientare Domizzi e tiro a giro, velenoso e precisissimo, a battere Scuffet (coperto nella visuale da una selva di gambe). Vantaggio Juve, orgoglio Giovinco.
Poco altro nel primo tempo, avvio di ripresa con “Madama” in controllo e leggera pressione. Ancora una punizione di Di Natale, questa volta con tentativo grottesco di spostamento di barriera, il primo segno di vita dell’Udinese. Ed ancora Giovinco ha dato consistenza ed imprevedibilità all’attacco della Juve: al 22′ ha seminato il panico sul versante destro e per poco non trovato la testa di Llorente, al 23′ si è spostato sull’altro lato e concluso un’azione pregevole scheggiando il palo basso.
Muriel dentro, la risposta di Guidolin.
Finale segnato dai ritmi lenti dettati da “Madama”, cui l’Udinese non è riuscita ad opporsi. Lichtsteiner si è meritato fischi e l’ammonizione che cercava (si riposerà contro il Bologna, sabato), uscendo al rallentatore per lasciare spazio all’ex Isla. Domizzi, disturbato da Caceres, ha tentato una sortita sulla fascia sinistra, facendo sporcare per la prima volta i guantoni di Buffon. Al 43′: tutto dire. È seguito un palo di Muriel e qualche traversone buttato lì tanto per. Poche speranze per l’Udinese, pochissime per la Roma.
[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]