In esclusiva ai microfoni di Udinese Channel, durante il programma Udinese Tonight, il brasiliano Maicosuel ha rilasciato la sua prima intervista da calciatore dell’Udinese, parlando della sua nuova avventura. “Il soprannome di O’ Mago mi è stato dato quando ho iniziato a giocare con il Botafogo – ha affermato – ho fatto due gol in una partita e il secondo gol è stato all’ultimo minuto: da quel momento in poi ho fatto un bellissimo campionato. Mi hanno salutato così perché ho avuto un belllissimo rapporto con quella squadra: quando me ne sono andato ho pianto molto, provo grande affetto per tutti e mi mancano”.
Per te un’esperienza in Germania, cosa ricordi? “È stata una buona esperienza, anche se non molto positiva dal punto di vista professionale. Ma umanamente è stata importante”.
La tua dote migliore? “Difficile parlare di me in quei termini, forse la velocità”.
Quale numero di maglia vorresti avere? “Ho sempre giocato con il 10, anche con il Botafogo. Ma non c’è problema, al giorno d’oggi penso solo a giocare”.
Se diciamo Di Natale? “Di Natale è un giocatore riconosciuto a livello internazionale, è famoso in tutto il mondo. Lui ha tantissime qualità, devo imparare molto da lui”.
Vorresti giocare con la tua Nazionale? “Sì, è il mio sogno, come di qualsiasi giocatore brasiliano”.
Preferisci giocare da trequartista o da punta esterna? “Da trequartista”.
Una tua dote a livello tecnico? “Sono abbastanza umile dal riconoscere che ho tanti difetti e so che devo lavorare per migliorarli”
Temi la saudade? “Spero di non sentirla e di affermarmi all’Udinese”.
Con chi hai legato di più dei tuoi compagni brasiliani? “Tutti. Ho già giocato contro di loro nel nostro campionato, li conosco tutti e mi piacciono tutti”.
Zico, Amoroso e oggi Maicosuel? “Zico è stato un gran giocatore e un grande amico che ho conosciuto a Rio. Lui ha provato lo stesso mio problema e mi ha dato tanto appoggio”.
Come te la cavi con le punizioni? “Di solito in Brasile provo sempre dieci volte e voglio perfezionare sempre le punizioni”.
Più faticoso allenarsi qui o in Brasile? “Devo solo adattarmi. Adesso per me è più difficile qui, ma so che con il tempo ce la farò”.
Cosa ne pensi di Guidolin? “Devo rispettarlo, fare ciò che mi chiederà perché se l’Udinese è arrivata così in alto significa che possiamo fare bene”.
La Champions? “È molto importante per qualsiasi giocatore. E’ una delle più grandi vetrine mondiali, l’accesso alla fase a gruppi può rimanere nella storia dell’Udinese. È un obiettivo che cercheremo di raggiungere”.
Come ti sei trovato in ritiro in questi giorni? “Bene. Pereyra è un grandissimo amico che ho conosciuto qua. Armero, Badu, Faraoni, Muriel: tutte persone eccezionali”.
Come è andata l’ultima stagione in Brasile? E quando hai saputo che l’Udinese è venuta a cercarlo? “Non so la data esatta, circa un mese fa. Mi ha cercato solo adesso, non prima. Il mio agente non me ne ha mai parlato”.
Conoscevi già l’Udinese? “Sì. Zico me ne aveva già parlato”.
A quale giocatore ti ispiri? “Neymar adesso, prima Ronaldinho”.
Il campionato brasiliano sta crescendo? “Non tutti i giocatori pensano solo ai soldi, per questo motivo non uscirebbero dal Brasile. Attualmente ciò che vogliono è essere riconosciuti a livello professionale. In Italia ci sono tante squadre molto importanti. Ma il campionato italiano non è il più bello del mondo, lo è quello brasiliano. Quello italiano è difficile credo, anche se non ci ho mai giocato”.
Che impressione ha avuto di Udine? “Mi è piaciuta molto per quello che ho visto. Ci sono tanti ottimi ristoranti, le persone mi hanno sempre trattato benissimo”.
Un messaggio ai tuoi nuovi tifosi? “Voglio che il mio nome sia riconosciuto in questa squadra, darò la mia vita per questa squadra. Questo lavoro mi aprirà molte strade: io li aiuto a raggiungere i loro obiettivi e l’Udinese aiuta me con i miei traguardi individuali”.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]
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