UDINE – Una gara emblema della stagione, con l’Udinese che gioca alla grande ma deve soffrire fino al termine. Guidolin conferma le indiscrezioni della vigilia e ripropone dal primo minuto Bruno Fernandes alle spalle di Totò Di Natale. Di Francesco sceglie Farias in luogo di Floccari nel 4-3-3 iniziale. Biondini preferito a Chibsah. La partenza è di chiara marca udinese, ma la prima grande occasione del match è per gli ospiti, con Simone Zaza che cerca il bis del gol siglato all’andata al Mapei Stadium e di sinistro si allarga e va a impegnare Scuffet alla parata con il piede. I bianconeri creano ma non pungono, con il tiro di Bruno Fernandes scagliato dal limite dell’area che si spegne di poco a lato. Nel momento di lieve difficoltà, i padroni di casa si affidano, tanto per cambiare, al capitano. Totò ci prova su calcio di punizione di mezzo esterno destro, ma la barriera lo mura. Al minuto 26 la pressione dell’Udinese porta al gol, con uno schema ormai diventato un classico. Sventagliata a tagliare il campo per Widmer.
La sponda dello svizzero per Pinzi è d’alta scuola. Sul tiro del 66, la sfera, deviata, finisce in zona Di Natale, che si abbassa e di testa trafigge Pegolo. 186° gol in serie A; meno due da Signori e del Piero nel giorno della 324.a presenza in A per un mostro sacro del calcio italiano. Poco dopo Pereyra sprinta nella metà campo emiliana, rimediando punizione e giallo per Cannavaro. Scena simile alla prima punizione di Totò; stesso esito. Il muro della barriera però questa volta per Peruzzo non è regolare. Il fischietto di Schio vede un tocco di mano di Farias e assegna il calcio di rigore. Dal dischetto però, una zolla tradisce Di Natale, che calcia altissimo e se la prende con il terreno reso viscido dalle piogge cadute prima della gara. Lil pubblico accompagna comunque il suo condottiero con tantissimi applausi, che arrivano anche all’ex Floro Flores, il quale abbandona il campo per infortunio. Al suo posto Floccari.
Nella ripresa Di Natale non smette di far spellare le mani del pubblico di casa a suon di grandi giocate anche in fase di impostazione, grazie all’ausilio di altri due giocatori molto ispirati, come Bruno Fernandes e Max Pereyra. Proprio El Tucu prova a cucire su misura la doppietta in dosso al capitano, ma Di Natale conferma di non avere feeling con le marcature multiple quest’anno, e il suo destro, forse deviato, si perde di pochissimo sul fondo. Qualche minuto dopo l’ennesima azione tambureggiante dei friulani porta alla conclusione di sinistro di Bruno Fernandes, ma la botta al volo del portoghese trova la pronta opposizione di Pegolo, che si rifugia in angolo. L’Udinese ha la colpa di non uccidere la gara e così, all’improvviso, si trova in apnea al minuto 72.
Peruzzo vede un fallo di Pinzi su Masucci in un’area affollatissima e concede la massima punizione in favore del Sassuolo. Dal dischetto, nonostante le tante proteste, va Floccari, che spiazza Scuffet, ma timbra il palo, confermando la maledizione di quel dischetto per la partita in questione. Il rischio scampato sveglia i padroni di casa; Di Francesco mette le famose 5 punte inserendo anche Sanabria e le zebrette imperversano in contropiede anche grazie ai nuovi entrati Badu e Muriel. Sono proprio loro due protagonisti del quasi raddoppio: il colombiano si libera e crossa basso per il ghanese, che prima cicca il pallone e poi si fa murare con il sinistro. É il primo di tanti contropiedi sbagliati, che non portano al raddoppio, ma non portano nemmeno al pareggio ospite. L’Udinese vince e piazza con ogni probabilità la zampata decisiva per la salvezza, in attesa dell’aritmetica, visto che la zona rossa è ormai davvero a debita distanza.
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