Era dal lontano 7 ottobre 1984 che il Torino non batteva l’Udinese in Friuli e con la vittoria odierna i granata portano a due le trasferte in queste prime sedici giornate che si concludono con la conquista dei tre punti, l’altra ai danni del Bologna il 22 settembre scorso. Tutto è accaduto nella ripresa al 48’ e al 75’ quando il Torino ha saputo sfruttare al meglio il contropiede con manovre corali: la prima ha visto protagonisti Brighi, Immobile, Cerci e Farnerud, la seconda Cerci, Darmian e Immobile. Nel primo tempo invece le squadre non erano riuscite a rendersi mai veramente pericolose e le forze in campo tutto sommato si equivalevano dando l’impressione che la partita potesse terminare in parità e forse anche senza gol, perché neppure Di Natale e Cerci non riuscivano ad inventarsi giocate che potessero fare la differenza. L’Udinese aveva iniziato, con tre tentativi in quattro minuti, a provare a mettere in difficoltà il Torino, ma i due tiri di Di Natale (2’ e 4’) e quello di Fernandes (3’) non erano stati pericolosi e Padelli non si era fatto sorprendere, per il resto non si erano registrate vere occasioni da gol. Il Torino con in campo Maksimovic dal primo minuto, spesso in fase difensiva supportato da Darmian che di fatto portava a quattro i difensori granata, dopo la sfuriata iniziale degli avversari aveva chiuso gli spazi e si era affidato al contropiede per cercare di passare in vantaggio, ma per ben due volte Immobile (14’ e 17’) ha sbagliato il tiro senza riuscire neppure a inquadrare lo specchio della porta e in un’altra occasione (38’) Cerci in area all’altezza del dischetto del rigore è stato anticipato da Danilo prima di agganciare la palla e provare il tiro in porta, quindi anche per i granata, oggi in maglia azzurra, nessuna vera occasione da gol nella prima parte della partita. Da segnalare che al 36’ l’Udinese ha chiesto un rigore per un contatto fra Di Natale e un granata, ma l’arbitro non lo ha concesso forse perché ha ritenuto che il contatto fosse iniziato fuori dall’area.
Nel secondo tempo l’Udinese voleva sbloccare la gara infatti Guidolin ha sostituito Fernandes con Maicosuel per dare maggiore peso all’attacco e fornire a Di Natale un supporto più consistente, ma è stato il Torino a sfruttare al meglio un contropiede e sbloccare il risultato con Farmerud, che salterà la prossima partita con il Chievo per scontare un turno di squalifica, poiché oggi è stato ammonito ed era in diffida. L’Udinese dopo essere andata sotto di un gol però non si è arresa e neppure quando il passivo era di due e ha continuato con caparbietà a cercare il pareggio o accorciare le distanze favorita anche dal fatto che il Torino ha arretrato il proprio baricentro, ma questo non è bastato. I friulani sono stati anche un po’ sfortunati con Basta (52’) quando Padelli si è superato e in tuffo ha mandato la palla sul fondo o quando con Heurtaux (63’) una deviazione ha fatto terminare la sfera tra le braccia del portiere granata e un po’ sono stati imprecisi tirando di poco a lato dei pali con Nico Lopez (66’), entrato al posto di Naldo, e Lazzari (80’) o troppo debolmente verso Padelli come con Di Natale (85’) e altre volte sbagliando completamente la mira con Basta (90’), Heurtaux (91’) e Maicosuel (93’). Il Torino, oltre ai due gol, nel secondo tempo ha impegnato Brkic con un tiro di Basha (81’), entrato al posto di Brighi, su cross di Pasquale, ma il portiere dei friulani è riuscito a sventare il pericolo mandando la palla sul fondo. Vives al 73’ ha chiesto il cambio per un problema muscolare e Ventura ha mandato in campo Gazzi, mentre all’83’ ha sostituito Cerci con Meggiorini.
I ventidue punti come obiettivo prima della sosta natalizia indicati da Glik qualche settimana fa il Torino li ha raggiunti e domenica prossima con il Chievo potrà anche incrementarli consolidando così il settimo posto in solitario in classifica. L’Udinese deve risolvere al più presto il problema del gol, Di Natale è un grande giocatore, ma non è più giovane e la squadra non può contare solo su di lui per segnare, per fortuna il mercato riapre il 3 gennaio e trovare un attaccante di spessore non dovrebbe essere difficile. La stagione per i granata si sta facendo decisamente interessante e si ha l’impressione che la crescita della squadra sia una certezza. Sognare è bello e lecito, però allo stesso tempo è doveroso rimanere con i piedi per terra poiché il campionato è ancora lungo e al momento quanto conquistato è un bottino che permette di guardare al futuro con serenità perché i dodici punti in più del Catania ultimo e i nove dal Livorno terzultimo permettono di non avere l’assillo di controllare cosa accade alle spalle. Proiettarsi verso i posti in classifica che consentono l’accesso all’Europa League è un traguardo che deve essere tenuto in conto per il futuro quando sarà consolidata nel tempo la frequentazione costante della parte sinistra della classifica.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]