Tutto in un mese. Come riporta un articolo di Daniele Magliocchetti sul Messaggero, nel prossimo mese la Lazio saprà di che pasta è fatta, per quali traguardi potrà lottare. Se dovrà solo difendere con i denti il suo terzo posto, che vale l’Europa che conta, o potrà osare, e sfidare lo strapotere di Juventus e Milan. L’occasione è ghiotta, sulla carta il calendario è tutt’altro che proibitivo.
Tra due giorni il Bologna di Di Vaio, poi il Catania di Montella, in casa il Cagliari a fine marzo, infine il pesce d’aprile in casa del Parma. Quattro partite per presentarsi lindi e tinti alla doppia sfida Napoli-Juve con qualche certezza ulteriore in più, morale alle stelle, fame di alta classifica. Con le cosidette piccole la Lazio ha sofferto, e non poco: servirà un’inversione di tendenza fondamentale. Classifica e terzo posto potrebbero far pensare il contrario, ma la squadra biancoceleste ha perso punti pesanti sul campo di squadre nettamente inferiori: basti pensare ai 6 punti regalati al Genoa, tanto per dirne una, o i 4 concessi gentilmente al Palermo, con tanto di umiliante manita.
Indimenticabili i 4 gol subiti dal Siena, ma anche le sofferenze subite in casa contro Chievo e Catania, per racimolare due miseri punticini. La storia del campionato della squadra di Reja sembra segnata dalle vittorie in trasferta, dalle grandi prestazioni nelle partite di cartello, ma dall’insostenibile carenza di risultati contro le squadre di caratura minore. Per Reja, il prossimo mese, il finale di campionato, sarà l’occasione della vita: ha detto di crederci. Che ci credano tutti, che sognino tutti, sembra essere davvero il minimo: l’Europa che conta è alla nostra portata, sta alla Lazio farla svanire, o afferrarla affamata.
[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]