E c’è chi è pronto a giurare che il macedone farebbe di tutto per regalare un dispiacere alla «beneamata». Sta attraversando un periodo di forma invidiabile: cinque gol in campionato, uno in Coppa Italia. Pandev a Napoli a ritrovato entusiasmo e condizione fisica. Pur essendo ancora legato all’Inter, spera di non farvi più ritorno e trovare una sistemazione definitiva altrove. Magari restare in maglia azzurra, oppure andare all’estero, di sicuro non ad Appiano Gentile dove sa di dover ricominciare tutto daccapo.
LUI E L’INTER – Pandev venne scovato giovanissimo dal settore scouting dell’Inter. Giocava nel Belasica, la squadra della sua città. Aveva diciotto anni quando arrivò a Milano. Non parlava italiano, aveva difficoltà ad ambientarsi. Venne smistato in Primavera dove faceva coppia con «Obi» Martins. Qui vinse un torneo di Viareggio e lo scudetto di categoria. Poi fu ceduto in prestito allo Spezia in C1. Pandev collezionò ventidue presenze, segnando quattro gol. Ma non era ritenuto ancora pronto per la prima squadra e venne dato in prestito all’Ancona in serie A. Nelle Marche il macedone debuttò nella massima serie il 20 novembre del 2003 (proprio contro il Siena a cui ha fatto gol domenica scorsa) senza peraltro brillare (20 presenze, 1 gol)
LUI E LA LAZIO – Nell’estate del 2004 si fa avanti la Lazio. Acquista Pandev in comproprietà. Ed è a Roma che la sua carriera subisce una svolta. Con l’arrivo di Delio Rossi («Con lui sono cresciuto sia come calciatore che come uomo»), il macedone esplode trascinando i biancocelesti fino alla qualificazione in Champions League (33 presenze , 11 gol). A quel punto, il presidente Lotito decide di riscattarlo versando ben quattro milioni di euro nelle casse dell’Inter. L’escalation continua anche negli anni successivi ma nella stagione 2008-2009 il rapporto con il club si rompe: per prolungare il contratto, Pandev chiede un ingaggio che Lotito non intende accordargli. Finisce fuori rosa. Ne scaturisce una battaglia legale che sfocia nel ritorno all’Inter da svincolato.
LUI E MOURINHO – All’Inter, il macedone incontra un allenatore che sa come prenderlo e valorizzarlo, Josè Mourinho. Scatta un buon feeling tra i due e Pandev risulta uno dei protagonisti del «Triplete» (coppa Italia, scudetto e Champions). Eppure con il tempo qualcosa s’incrina tra il calciatore e l’ambiente neroazzurro. I tifosi lo prendono di mira, gli allenatori che succedono a Mourinho lo scaricano. E l’estate scorsa si fa avanti il Napoli. Lo chiede in prestito, a patto che buona parte dell’ingaggio sia a carico dell’Inter. Lui accetta subito la destinazione e dopo l’apparizione da ex nella gara d’andata dove s’infortunò, ora ha la possibilità consumare la sua rivincita personale e dimostrare a Moratti ed alla tifoseria neroazzurra che fu un errore considerarlo un giocatore sul viale del tramonto.
[Redazione Tutto Napoli – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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