Grande protagonista della rinascita del Torino, il tecnico Giampiero Ventura ha raccontato le proprie emozioni ai nostri microfoni.
Quali sono i suoi meriti?
“Lasciamo stare…il campionato per me è stato dei giocatori e del pubblico. Siamo partiti in una situazione difficile, di grandissimo scetticismo, il Torino era reduce da un’ennesima delusione per la non risalita. I giocatori sono stati bravi a ripartire dalla prima partita del campionato, il pubblico era critico; normale, visto che i tifosi sono molto ancorati alla storia gloriosa di questa società. I tre anni di B avevano cancellato, come dicevano loro stessi, l’orgoglio di essere granata. Io, come ho sempre detto, dal primo giorno del mio arrivo avrei voluto ridare a loro la rivitalizzazione di essere granata, e su questo sono molto contento. Non solo abbiamo vinto il campionato, ma la dimostrazione di ieri, con 50 mila persone che ci accolgono, vuol dire che lo spirito granata è tornato”.
Un festeggiamento sotto la pioggia.
“Sì, fa parte del dna del Torino, ma è stato bellissimo”.
Lei rimarrà, come ha detto Cairo?
“Mi son preso questo impegno un mese e mezzo fa, è molto stimolante portare il Toro in A, ma serve a questo punto una certa organizzazione societaria che il campionato richiede”.
E per quanto riguarda il mercato?
“Ora finiamo di festeggiare, per adesso è prematuro parlare di mercato. Certamente vogliamo fare la A per rimanerci, altrimenti non sarebbero serviti i sacrifici di questa stagione”.
[Raffaella Bon – Fonte: www.torinogranata.it]
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