Tra buone e meno buone notizie inizia per il Torino il tour de force che lo deve condurre in serie A. La gara con il Sassuolo, rinviata per la morte di Morosini, si giocherà martedì 15 maggio alle 20,45, questa è una notizia molto positiva perché i granata disputeranno dalla partita di sabato a Bari a quella con il Sassuolo sette gare e mezza in venticinque giorni e non, come sarebbe potuto accadere, in ventidue. Sono solo tre giorni in più, ma visto che si è a fine stagione e che in ballo c’è la promozione non è poco, soprattutto perché si è evitato che il recupero con gli emiliani finisse compresso fra la partita con il Padova, in programma per sabato 5 maggio alle ore 15, che magari potrebbe diventare il posticipo della trentanovesima giornata di lunedì 7 alle 20,45, e quella con il Pescara, il 12 alle 15.
Da annoverarsi fra le buone notizie c’è che Oduamadi è tornato ad allenarsi con il gruppo, dopo che domenica aveva accusato un problema al retto femorale. Ma non sarebbe il Toro se alle buone notizie non facessero da controaltare altre di segno opposto: Ogbonna sabato in allenamento aveva preso una botta al ginocchio destro che ancora ieri era gonfio e quindi è ha rischio la sua presenza per la trasferta di Bari. Oltre al difensore centrale anche Surraco e Basha, l’uruguaiano lamenta un disturbo muscolare alla coscia sinistra mentre per il giocatore di origini kosovare si è riacutizzato il fastidio alla caviglia sinistra, ieri durante l’allenamento si sono dovuti fermare. La gara in Puglia si disputerà fra quattro giorni quindi c’è la speranza che gli acciaccati possano recuperare.
Ventura: “La condizione generale della squadra è buona, ma serve qualche cosa di speciale per vincere. Una rabbia. Una fame. Una ferocia. Una voglia speciale. Tutto quanto sta nel cuore. E può portarti oltre ai limiti”. Bianchi: “Siamo prontissimi per il tour de force, adesso non si scherza più: si fa sul serio e noi siamo carichi a mille per chiudere i conti”. Dichiarazioni riportate oggi dal quotidiano Tuttosport, quelle del mister in un articolo a firma Marco Bonetto e quelle del capitano in un altro di Stefano Lanzo. Con queste premesse c’è da ben sperare per i tifosi granata. Ma alla confortante speranza devono seguire i fatti, ovvero le vittorie perché la classifica dice chiaramente che i giochi sono ancora apertissimi: Torno e Verona 66, anche se i granata devono recuperare una partita e mezza, Sassuolo 64, anche agli emiliani manca una partita, Pescara 62, gli abruzzesi devono terminare la gara con il Livorno, interrotta la minuto trentuno del primo tempo per la morte di Piermario Morosini. Il Torino ha dalla sua che nella mezza gara da finire con la Reggina, grazie al gol di Glik, è in vantaggio e il Pescara è sotto di due reti nella partita con il Livorno da portare a termine. Ammettendo che questi due incontri terminino con questi risultati i granata avrebbero tre punti in più e i biancoazzurri sarebbero distaccati di sette punti. Non va però dimenticato che sul Torino pende sempre la spada di Damocle dei tre punti della gara d’andata con il Padova, chissà quando gli organi competenti decideranno sul ricorso presentato dai veneti, si attendeva una risposta già la settimana scorsa poi il tutto è stato rimandato, ma questa settimana ancora tutto tace. Perché questi continui rinvii? Siamo certi che il continuare a procrastinare il verdetto definitivo vada nella direzione della correttezza dello svolgimento del campionato? Ognuno dia secondo coscienza e buon senso risposte a queste legittime domande.
Tornando al discorso sugli ancora apertissimi verdetti di questa stagione il Torino che ha l’obbligo del ritorno in serie A, l’onta dei tre anni in purgatorio va lavata, deve incamerare vittorie per raggiungere l’obiettivo e deve iniziare a farlo subito già a Bari. Non sarà semplice: Ventura torna nelle città del suo ultimo trionfo, i famosi cinquanta punti in serie A della stagione 2009-10. Ma il Bari è anche la squadra fra le più coinvolte nel calcioscommesse e indirettamente questo tocca anche alcuni giocatori che attualmente militano nel Torino, Parisi, Masiello, Vives, Surraco e Guberti, non sarà facile quindi affrontare in particolare questa partita, ma anche le prossime visto che le indagini proseguono e di conseguenza la serenità di chi è stato – a torto o a ragione, fino alle sentenze tutti debbono essere considerati innocenti – citato come possibile implicato in questi accadimenti potrebbe essere turbata. Alla luce di tutto ciò possono essere lette le parole di Ventura: “Serve qualche cosa di speciale per vincere”, qualcosa che permetta di superare ogni ostacolo anche, o forse soprattutto, quello che potrebbe annidarsi nelle teste e nei cuori dei giocatori.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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