Ventura, nella consueta conferenza stampa che precede le partite, ha messo in evidenza che la sua squadra non è più nella fase di provare a fare il suo gioco, ma in quella della consapevolezza di avere un’identità, seppur i margini per un’ulteriore crescita persistano e vadano ricercati continuando a lavorare come fin qui fatto. “La Nocerina domani sarà schierata più o meno come nella gara d’andata. Verrà qua per giocarsi la partita con grande determinazione e aggressività perché vogliono conquistare i tre punti. La squadra di Auteri, come si è visto nel secondo tempo con il Bari, ha ripreso a giocare come faceva a inizio campionato, quindi sarà una partita non facile, perché presseranno di continuo. D’Ambrosio molto probabilmente giocherà, per quel che riguarda la formazione ho solo qualche dubbietto legato ad una gestione del gruppo. Il Torino è in grado di fare la partita contro chiunque e il problema non è se si vince o meno con la Nocerina perché siamo una squadra, però ci serve la serenità per proseguire nella crescita e quando capita di sbagliare si analizza quello che non è riuscito e si deve andare avanti senza drammatizzare. Quando sono arrivato a Torino mi sono state fatte due richieste: la prima che la squadra giocasse novanta minuti da Toro e la seconda che venissero fatti tre passaggi consecutivi. Credo che oggi l’inizio dello spirito Toro ci sia e facciamo più di tre passaggi consecutivi, quindi questi due obiettivi sono stati raggiunti, per quello finale stiamo lavorando. Quando il terreno è fertile la pianta cresce se la si annaffia”.
“Il non aver disputato la partita con il Brescia non ha cambiato nulla, i giocatori che avrei avuto a diposizione domenica scorsa sono gli stessi che ho per la gara di domani. Il campionato in Italia ormai lo si gioca spezzettato e in questo periodo in più ci sono partite da recuperare a causa del mal tempo, quindi non è un gran vantaggio sapere prima i risultati degli avversari, questo non aggiunge particolare pressione. Squadre come il Pescara e il Sassuolo finora hanno giocato senza subire alcuna pressione, altre come la Sampdoria, il Padova e il Torino giocano sempre sotto pressione”.
“Meggiorini si è tranquillamente inserito ed è apprezzato dal gruppo. Pasquato, che è arrivato per ultimo, ha bisogno di ambientarsi, non tanto per apprendere il gioco, ma per il diverso modo di allenarsi rispetto a quello al quale era abituato a Lecce ed è giusto concedergli un po’ di tempo. Masiello è arrivato per un motivo preciso e sta lavorando per farsi trovare pronto quando occorrerà. Guberti ha recuperato, ma deve disputare una-due partite per tutti i novanta minuti prima di essere inserito stabilmente fra quelli che giocano. In questi giorni c’è il Torneo di Viareggio e non può giocare con la Primavera, appena potrà farlo si renderà conto dove deve migliorare per poi essere all’altezza di giocare con noi. Bianchi durante gli allenamenti è sempre stato sereno e come tutti gli attaccanti quando non segna è un po’ meno sereno. Spero si sblocchi, ma non è un problema l’assenza dei gol del capitano, per me la cosa principale è la prestazione del Torino, metterei la firma per creare otto palle gol con la Nocerina anche se non si segna, perché se si crea prima o poi il gol arriva. E’ fondamentale essere circondati da un ambiente sereno e se capita l’errore non deve essere la fine del mondo. Ad esempio il Verona ha fatto un filotto di risultati positivi per arrivare dove è e deve continuare per rimanerci, noi invece finora abbiamo giocato con continuità”.
“Il Torino è in grado di impostare il suo calcio e la Nocerina può essere affrontata con quattro davanti o con tre, ma è normale che si giochi in funzione dei calciatori che si hanno e delle caratteristiche degli avversari, poi ci sarà sempre chi sostiene che se si giocava con tre quando lo si è fatto con quattro sarebbe stato meglio e viceversa. Molti si sono sorpresi della prestazione di Oduamadi con il Vicenza, il ragazzo ha avuto bisogno di tempo per crescere per questo non ha giocato per un periodo, oggi ha raggiunto una certa dimensione e sul campo si sono visti i progressi, discorso simile per Surraco che sta migliorando, ma deve lavorare ancora molto. Stevanovic è un ragazzo che ha intrapreso un percorso a partire dal ritiro estivo e infatti ha quasi sempre giocato, poi ci sta che abbia un periodo nel quale deve tirare il fiato nel corso della stagione. La crescita non è fatta di chiacchiere, ma di lavoro, di attesa, di aspetto psicologico del giocatore e di conoscenze”.
“La differenza fra le prime dieci partite e adesso è che nelle prime dieci gare i giocatori tentavano di fare, mentre oggi sono in grado di fare. E’ chiaro che appena si abbassa la guardia, si ha un attimo di sufficienza o presunzione o un approccio sbagliato, come a Cittadella nel primo quarto d’ora, si buttano via due punti anche se nel corso della partita abbiamo creato molte palle gol, ma realizzato una sola rete. In questi casi c’è rammarico, ma si continua a lavorare per aumentare le conoscenze e la crescita”.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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