Ventura può contare su quasi tutti i giocatori ad eccezione dei non convocati Gazzi, alla ricerca della miglior forma dopo il problema alla caviglia, e Barreto, tenuto precauzionalmente a Torino dopo che nella rifinitura di ieri ha accusato un affaticamento muscolare. Quindi è più che lecito attendersi che vista la qualità e la forza dell’avversario, che non ha nulla di più o di meno dei granata, sul terreno del Bentegodi il Torino si presenterà con il 3-5-2 e senza fare troppi conti, almeno a inizio gara, con la spada di Damocle dei sei diffidati (Padelli, Maksimovic, Glik, Kurtic, Cerci e Immobile). L’importanza della partita impone che non si facciano calcoli e che non si pensi che domenica prossima ci sarà il derby. La miglior formazione possibile dovrà essere schierata da Ventura e tutti dovranno avere come unico scopo la vittoria. Mandorlini disporrà di tutti i giocatori che finora nella sua rosa sono andati a segno Toni (11), Iturbe (5), Gomez e Romulo (4 ciascuno), Cacciatore (3), Martinho (2), Jankovic e Hallfredsson (1 a testa), così come Ventura di Immobile (12), Cerci (10), Farnerud (3), Glik e El Kaddouri (2 a testa) e Moretti e Vives (1 ciascuno), ma è evidente che i due allenatori non dovranno pensare a un trattamento di controllo particolarmente accurato solo per i bomber: Toni, per i padroni di casa, Cerci e Immobile, per gli ospiti, perché soprattutto i veronesi hanno saputo rendersi pericolosi anche con altri uomini e infatti “battono” i colleghi granata per venti a nove.
La formazione sarà decisa solo all’ultimo però Ventura non ha molti dubbi se non sul possibile ballottaggio in difesa fra Glik, Bovo e Maksimovic che si contenderanno due maglie da titolari, con il capitano un pochino avvantaggiato sugli altri due compagni, e su quello a centrocampo fra Kurtic e Basha. Quindi è più che ipotizzabile che in campo ci saranno Padelli, Bovo o Maksimovic, Glik, Moretti, Darmian, Kurtic o Basha, Vives, Farnerud, Masiello, Cerci e Immobile. La fase difensiva e quella offensiva dovranno essere equilibratissime e senza sbavature e il mister dovrà essere molto attento a cogliere anche i piccoli segnali di difficoltà dei suoi uomini, in modo da apportare senza indugi eventuali modifiche per non dare nessun vantaggio all’avversario e provare a vincere dal primo istante all’ultimo.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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