Quanti grattacapi per Rafa Benitez, alla sua prima esperienza italiana. Prima l’ombra lunga di Josè Mourinho, poi la difficoltà nel tentare di cambiare modo di giocare, infine gli infortuni a catena. Tanti, troppi. Certo, non una novità assoluta in casa nerazzurra, pressoché abiutata a fare i conti con le defezioni. E in un recente passato, c’era chi stava (o avrebbe dovuto?) vincere uno scudetto giocando mezza stagione con Ventola e Kallon, avendo fuori uso gente come Ronaldo e Vieri. Eppure, ai continui acciacchi non ci si abitua mai.
Ultimi, in ordine di tempo, i forfait di Julio Cesar e Cambiasso, bloccati a Genova da due stiramenti. Lievi, non gravi, ma pur sempre stiramenti. Entrambi non figurano nella lista dei convocati di Rafa Benitez, così come Stankovic, Thiago Motta (quando tornerà?)e Mariga. Senza contare Suazo (comunque non inserito in lista Uefa). Assenze pesanti come macigni, poiché tutti vanno a svilire il settore mediano del campo. Proprio per questa cronica carenza, il Cuchu è stato impiegato forse un po’ prima del previsto, dopo il guaio riportato nell’amichevole tra Argentina e Giappone. Tant’è che Diego Milito, che aveva patito il medesimo infortunio solo poco prima nella funesta partita in terra d’Asia, ancora non ha giocato alcun minuto. E difficilmente lo farà a Londra, se non per necessità assoluta.
Benitez, infatti, pare orientato a confermare il solito assetto, stravolgendo il meno possibile. D’altronde, proprio in situazioni d’emergenza, non è consigliabile variare troppo l’atteggiamento tattico: pena la perdita d’identità di una squadra, già messa a dura prova dai continui avvicendamenti dei protagonisti in campo. Ecco perché si va verso il collaudato 4-2-3-1, con l’unica vera novità che potrebbe riguardare il ritorno dal 1′ di Goran Pandev in luogo di Coutinho. Benitez lo aveva detto in precedenza e lo ha ribadito anche dopo il Genoa: Biabiany è un giocatore che fa meglio in trasferta, visti gli spazi concessi dagli avversari, mentre Coutinho ha caratteristiche che possono risaltare maggiormente nelle sfide casalinghe. Per questo il giovane francese è favorito sul brasiliano, che verosmilmente lascerà spazio a Pandev. Punti fermi Sneijder ed Eto’o.
Nel frattempo, non ci dovrebbero essere problemi per Maicon e Lucio, che oggi non hanno svolto la seduta con i compagni. Entrambi partiranno titolari al White Hart Lane, lo stadio, tra l’altro, che battezzò il Maicon interista: proprio in questo stadio giocò la sua prima partita in maglia nerazzurra (amichevole estiva persa dall’Inter di Roberto Mancini). In molti cominciarono a intravedere solo in quell’occasione il valore del numero 13; non Marco Branca, che lo aveva acquistato a prezzo stracciato dal Monaco (circa 6 milioni di euro). E dopo un avvio di stagione titubante, si ha davvero bisogno di ritrovare il vero Colosso. Quello, per intenderci, in grado di sopperire anche alle tante, troppe assenze. C’è necessità, quindi, di rivedere il Maicon che tutti conosciamo, in un periodo così delicato. Si dice che siano proprio questi i momenti in cui viene fuori la vera anima di un gruppo vincente: tutti noi ce lo auguriamo.
[Alberto Cavasinni – Fonte: www.fcinternews.it]