Le risoluzioni delle comproprietà sono andate. Si è consumata così la prima tappa di questa sessione estiva di calciomercato, che, come previsto ampiamente, ha visto la partenza di molti pilastri della rosa della passata stagione. Il Bari incamera una cifra sui 6 milioni (aspettando la firma di Gillet), pronti a tamponare, per quello che possono, il deficit delle casse di Via Torrebella.
Anche se queste partenze erano preannunciate, e per molti anche attese, è impossibile non pensare a quel senso di nostalgia che provocano tali cessioni. I ricordi portano subito a due anni fa, quando il Bari era ammirato ed invidiato da tutta l’Italia, e non solo, del pallone. Le riscoperte di Almiron (rivitalizzato da Ventura) e Belmonte (lanciato dal tecnico ligure), i sigilli di Barreto e le parate di Gillet, che, all’epoca, è stato anche tra i portieri meno battuti, sembrano ormai un puro ricordo.
Poi, nell’ultima stagione, il preludio dell’addio. Tanti infortuni, parole molto spesso non gratificanti e un rendimento molto al di sotto delle attese. Alla fine la” ciliegina sulla torta” con la retrocessione in cadetteria. Si è parlato molto in questi mesi di una rottura del giocattolo, ma con le operazioni messe a segno ieri, il Bari si ripresenta nelle mani del suo giocattolaio di fiducia, per cercare di ritrovare se stesso, quello che era non molto tempo fa.
Si è voltata, così, una pagina dal peso enorme. Il tifoso barese proverà un misto di amarezza e nostalgia al ricordo di questi giocatori. Del resto le volte con cui si sono scesi gli scalini del San Nicola con una forte tristezza dentro, è, forse, lo stesso numero delle volte in cui si usciva dallo stadio raggianti di felicità. Non ci resta che attendere come si formerà il nuovo Bari targato Vincenzo Torrente. Delle gesta dei vari Barreto, Almiron, Belmonte e Gillet non restano, infine, che pagine e pagine da consegnare agli amarcord, con tanto di “C’era una volta…”.
[Gaetano Nacci – Fonte: www.tuttobari.com]