Vincere aiuterebbe a vincere. Lo sa bene il Milan, in scena questa sera in Repubblia Ceca, contro il Viktoria Plzen. Allegri conferma i pilastri come Nocerino, Pato, Robinho e Seedorf, ma lascia a riposo Ibrahimovic e fa timbrare il cartellino alla giovane leva De Sciglio e ai due operai silenziosi Taiwo ed Emanuelson. La partita però, purtroppo per i rossoneri, non si conclude con un successo. E gli ultimi minuti si dimostrano fatali per la squadra di Massimiliano Allegri.
L’inizio di gara non è molto entusiasmante. Il Viktoria prova a portarsi in avanti, il Milan contiene bene e forte della qualificazione acquisita, non si sforza più di tanto alla ricerca del vantaggio. Calma piatta, gestione della palla e nessun pericolo. L’unico sussulto, al 29′, porta la firma di De Sciglio. Ma il tiro dalla distanza del giovane rossonero finisce alto, sopra la traversa. E non crea problemi a Cech, portiere della squadra ceca.
La partita non si accende sul piano delle giocate, a parte qualche fiammata del Viktoria, i cui calciatori, intanto, provano ad innervosirla con dei falli tattici. E al 39′ il Milan è costretto a rinunciare ad Antono Nocerino per infortunio. Al suo posto entra Thiago Silva.
Nella ripresa il Milan decide di fare sul serio e al 46′, sfruttando un assist di petto targato Robinho, Pato ruba tempo e spazio a Cech e realizza l’1-0 di marca rossonera. Neppure il tempo di far ricompattare il Viktoria, che dopo appena due minuti dal primo gol, il Milan sigla il raddoppio. Pato e Robinho mettono in mostra tutta la fantasia brasiliana di cui dispongono e dopo essere entrati in area di rigore, al termine di una serie di passaggi tra loro, l’ex Santos mette a segno il 2-0. La gara sembrerebbe quindi passare agli archivi con ancora un tempo da giocare, ma il Milan non pare aver voglia di fermarsi e al 55′ Pato, da posizione angolata, calcia dalla destra e colpisce il primo palo. Il Viktoria prova a reagire, ma non dà la sensazione di poter pungere in maniera decisa, anche grazie alla difesa rossonera, piuttosto solida. E quando i cechi provano ad offendere, ai milanisti si aprono degli spazi parecchio ampi.
All’80’, Allegri decide di concedere una vetrina importante come la Champions League al giovane centrocampista classe ’95, Bryan Cristante. Si tratta del giocatore più giovane nella storia del Milan ad entrare in campo nella competizione europea. Il baby talento mostra una buona personalità, pur giocando pochi palloni. Oggi l’esordio, tra qualche anno la certezza di diventare protagonista tra i grandi. Perché Cristante, nonostante la giovane età, è giocatore assai maturo. Una solida realtà del domani milanista.
Nel finale succede l’impossibile. Perché nel giro di pochi minuti la formazione di casa sigla la meritata rete che accorcia le distanze e poi il pari. La firma della prima marcatura è di Bryston, servito da Bakos in area e dimenticato dalla difesa milanista; la seconda è di Duris. La partita finisce 2-2, con la difesa rossonera che nel finale è tutta da registrare. Intanto l’ambiente, i tifosi, attendono impazienti di stappare lo champagne, sognando – ma non più di tanto, perché presto potrebbe diventare una felice realtà – Carlos Tevez.
[Alessio Alaimo – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]