W. Fuochi: “A Torino il Bologna se la giocherà”

Imputata principale della sconfitta con la Roma è la direzione di gara e in particolare la mancata espulsione di De Rossi. Il designatore Braschi ha però spiegato che, regolamento alla mano, la decisione di Banti non sia sbagliata. In soldoni, quanto ha influito l’arbitro? Ha influito, per me. Perchè vorrei capire come ha fatto a sapere che l’azione interrotta non sarebbe stata importante. Non finirò mai di rilevare come la legge, nel calcio e altrove, sia uguale per tutti, ma per qualcuno sia un po’ più uguale. Diciamo che Banti con le mani non è stato fortunato, in settimana. Prima Robinho, poi De Rossi… Ora aspetto porcate, o anche semplici sviste, in favore di una squadra piccola come una squadra grande, e allora crederò alla sfortuna. Poi, nessuno di noi è prevenuto. Ma avendo visto Calciopoli resta che, sulla cosiddetta sudditanza psicologica, sia giusto esser diffidenti, per pregresse prove provate. Qualche bel tomo non arbitra più. E noi possiamo, quando parliamo di arbitraggi, non premettere più l’ipocrita distico: fatta salva la buonafede dei direttori di gara… Non sempre, ahi ahi. Detto ciò, in ambito generale, Banti ha commesso un errore rosso, più che blu. Errore rimane, però, almeno finchè non vedremo applicato a più largo raggio quello sperduto comma di regolamento che il designatore Braschi ha dovuto evocare con un bel sesto grado sugli specchi.

Mercoledì è comunque arrivata una sconfitta che, in comune con il ko con la Sampdoria, ha il fatto che in entrambe le occasioni non è stato possibile contare sulla squadra titolare. Un caso, o può accendersi davvero la spia rossa quando manca la formazione-tipo? A tutte le squadre si accende la spia rossa, se mancano dei titolari. Per fare un esempio illustre, non credo che l’Inter possa giocare in Coppa Campioni col solo Eto’o di punta. Consoliamoci, se possiamo, anche i ricchi piangono.

In molti mercoledì hanno mostrato perplessità sulla scelta di Casarini terzino destro, che pure in quella posizione contro la Sampdoria non aveva fatto male. Il mister ha risposto facendo tra l’altro notare che a Casarini non si perdona nulla mentre a Ramirez si perdona tutto. Sei d’accordo con Malesani? Casarini ha fatto un errore. Grave, probabilmente di concetto, dovuto al suo non esser difensore di ruolo. Stabilito ciò, la vita continua. Su Ramirez noto che Malesani ha scelto la strada di esser sempre ruvido, vista la frequenza di richiami e stilettate. Probabilmente è un suo sistema educativo, da applicare al ragazzo di talento. Se parla tanto di lui, ci vede qualcosa, è evidente. I sistemi correttivi sono tutti giusti e tutti discutibili. Intanto, Ramirez deve solo a se stesso la partita che salterà con la Juve. Farsi ammonire a tempo scaduto è da principe dei “patacca”, come si dice da noi in Romagna.

A Di Vaio non si può chiedere di segnare in ogni partita, ma è un dato di fatto che il capitano da qualche giornata non si sblocchi. Sinora ci avevano pensato Portanova con il Catania e Paponi con due gol in due giornate, mentre con la Roma il Bologna è rimasto a secco. Come superare questo “break” di Di Vaio? Aspettandolo pazientemente, portando al tiro qualcun altro. Meggiorini, per esempio, prima o poi una la butta dentro.

Domani si va a Torino contro una Juve che ha iniziato la settimana con la tirata d’orecchie del presidente Agnelli, che ai suoi ha chiesto dodici vittorie da qui alla fine. Sinora il Bologna non ha mai perso due partite di fila: come vedi la partita contro i bianconeri?
Che ad Agnelli loro non possono dire di no, e alla gente che andrà a vederli dovranno offrire qualcosina di più rispetto alle schifezze di Lecce. Non è il momento migliore per salirci, però è vero pure che con questa Juve a calcio ci si gioca. Così come, risultato a parte, con la Roma. Credo che il Bologna se la giocherà.

[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

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