Lunedì 5 luglio del 2010, Joseph Blatter ha firmato a Johannesburg un accordo con il presidente del gruppo proprietario della rivista ‘France Football’, Marie-Oldie Amaury, secondo il quale il “Pallone d’oro”, e il “Fifa world player” si fonderanno in un unico premio: nasce quindi il “FIFA Pallone d’oro”. Ma chi sarà il primo vincitore dell’ambitissimo riconoscimento? Io non ho dubbi. Al 100% lo merita solo un calciatore: Wesley Benjamin Sneijder. E probabilmente anche all’estero se ne sono accorti, dopo gli elogi dei giornalisti francesi.
Il numero 10 dell’Inter infatti, dopo una stagione a dir poco straordinaria, è in pole position per conquistare quel premio che ogni grande calciatore spera di vincere nella sua carriera. A parlare sono i fatti: l’olandese infatti in questa annata ha vinto ogni competizione nella quale ha partecipato: Coppa Italia, Champions League e Campionato. E ora è ad un passo dal trionfo mondiale. Probabilmente infatti non è un caso che la Supercoppa italiana giocata a Pechino, e vinta dalla Lazio, nell’ormai lontana estate del 2009, non vedesse come protagonista il calciatore nato a Utrecht. Sneijder è arrivato in nerazzurro solo negli ultimi giorni di mercato, e il suo primo match con il “Biscione” è stato il Derby, non una partita a caso, quello in cui la squadra, allora allenata da Josè Mourinho, ha strapazzato il Milan, vincendo per 4-0.
Il primo pallone interista toccato da Wesley si è trasformato subito in una fucilata delle sue, e solo una suberba parata di Storari ha evitato la rete. Ma di perle l’olandese ne ha poi collezionate a dismisura. A parte i gol su punizione ad esempio contro il Siena, quando l’Inter vinse per 4-3, o contro il Catania, quando a San Siro i siciliani vennero sconfitti per 2-1. Quelle sono sole le briciole. Indimenticabile l’assist fornito a Milito nella finalissima di Champions, così come il lancio al bacio per Eto’o nella trasferta di Londra contro il Chelsea. E che dire della rete del pareggio contro il Barcellona? O del gol qualificazione a Kiev contro la Dinamo? Wesley nei momenti che contano c’è sempre, ed è da questo che si riconosce il grande campione dall’ottimo giocatore. E gli “Orange”, che di questo se ne sono accorti da un pezzo, sanno benissimo che se sono in finale in Sudafrica lo devono soprattutto a lui.
Gol decisivo contro il Giappone, rete della sicurezza nel 2-1 contro la Slovacchia, doppietta di fondamentale importanza contro il Brasile (anche se in questo caso il primo gol è da condividere almeno al 50% con di Felipe Melo) e sinistro vincente per il vantaggio dei “Tulipani” nella semifinale contro l’Uruguay. Non è una punta, ma comunque è il capocannoniere del Mondiale. Cosa deve fare di più per convincere tutti che in questo momento è lui io calciatore più forte e decisivo al mondo??? E se l’Olanda non dovesse vincere il Mondiale la situazione potrebbe cambiare? Io dico assolutamente di no, e non si tratta solo di una convinzione personale, ma di un semplice conteggio matematico.
Quest’anno il Fifa Pallone d’Oro sarà assegnato a gennaio, e non più a dicembre, il che vuole dire che se la stella olandese non dovesse vincere la Coppa del Mondo in Sudafrica, e se dunque non bastasse il secondo posto, Wesley potrebbe comunque conquistare anche la Supercoppa Italiana, la Supercoppa Europea e il Mondiale per club. Il che significherebbe ben sei trofei. Se la matematica non m’inganna 6 è maggiore di uno. E se poi i trofei fossero sette, non si dovrebbe neanche votare…
[Simone Togna – Fonte: www.fcinternews.it]
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