Il Presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ha rilasciato un’intervista, al Messaggeroveneto, dove ha parlato dell’ex-Mangia ma soprattutto del suo ex-allenatore, Francesco Guidolin. Il numero Uno di Viale del Fante, ha evidenziato e sottolineato come rendere squadra un gruppo può far la differenza al di sopra di ogni individualità.
Presidente Zamparini, facciamo un passo indietro e partiamo da Udinese-Napoli. Pozzo si è lamentato molto per l’arbitraggio di Rocchi, questo la preoccupa?
“No, la tecnica del pianto con società come le nostre non funziona. Io mi sono lamentato per la direzione di Gava in Siena-Palermo e poi con la Roma mi hanno mandato Banti fischietto che non stimo. Ho criticato il suo operato e sono stato deferito”.
Quindi?
“Ho visto la gara con il Napoli. Gli episodi incriminati erano tutti “interpretabili”, il fatto è che sono stati interpretati a favore di una squadra: finchè il sistema arbitrale resterà autoreferente i condizionamenti dei grandi club ci saranno e presidenti come me e Pozzo dovranno rassegnarsi”.
Palermo-Udinese in programma domani sera al Barbera sarà soprattutto la sfida dei tanti assenti…
“É vero mancheranno parecchi elementi su entrambi i fronti ma l’Udinese sta meglio di noi. Il Palermo in questi mesi non è ancora riuscito a diventare una squadra. Guidolin, invece, ha il suo gruppo in mano da due anni e si vede”.
Si aspettava che i friulani si confermassero nei piani alti della classifica?
“No, confesso che mi hanno sorpreso. Le perdite di due pezzi da novanta come Inler e Sanchez era pesante, come ho già detto prima l’uomo in più in questa stagione è stato Guidolin”.
Negli ultimi giorni il nome del tecnico dell’Udinese è stato accostato all’Inter. Lei che ne pensa?
“Io glielo auguro di arrivare in nerazzurro, ma Guidolin ha già dichiarato che rimarrà all’Udinese e anche per questo lo apprezzo. Del resto all’Inter, come anche nelle altre grandi squadre, serve un gestore come Capello, Mourinho o Ancelotti, più che un allenatore vero come Guidolin. Se a Ibrahimovic cominci a dire di andare di qua e poi di là quello ti manda a quel paese e buonanotte”.
A proposito di allenatori, cos’è che non ha funzionato tra lei e Mangia?
“L’età e la supponenza. Neanche un allenatore navigato si è mai sentito arrivato come lui”.
L’Udinese attuale chi le ricorda?
“La Roma di Spalletti. Magari il tasso tecnico è inferiore, ma la filosofia è simile: una prima punta di movimento come Di Natale che fa il Totti e tanti centrocampisti che si inseriscono”.
Zamparini, che stagione è stata questa per il Palermo?
“L’avevo definita di transizione e così è stato, un pò per colpa di tutti a cominciare dalla società. Però il telaio della squadra del prossimo anno sarà molto simile a questo. Se Ilicic può andare bene all’Inter ed Hernandez alla Roma non vedo perchè non possano fare bene a Palermo”.
El Kaoudduri, talento del Brescia, è inseguito da Udinese e Palermo. Cosa ci può dire a questo proposito?
“Parlando con Panucci siamo arrivati alla conclusione che in rosa abbiamo fin troppi trequartisti. Vasquez, per esempio, quest’anno non siamo ancora riusciti a valutarlo appieno”.
A proposito, ci spiega la decisione di portare in società l’ex romanista?
«É stata una scelta istintiva. Mi piaceva sia come giocatore sia come commentatore televisivo. Capisce di calcio e ha grande entusiasmo, qualità importante per lavorare in una piazza come Palermo».
Lo scorso anno l’Udinese vinse al Barbera 7-0. Quel risultato le brucia ancora così tanto?
“Parecchio. Perdere con un risultato così lascia il segno”.
Non vede l’ora di vendicarsi, allora…
“Credo che alla fine domani sera uscirà un pareggio”.
[Maria Concetta Casales – Fonte: www.tuttopalermo.net]
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