“Abete non è nemico mio. È nemico del calcio”. Nonostante questo, Zdenek Zeman andrebbe a cena con il presidente della Federcalcio. È questa una delle risposte che l’allenatore della Roma, tornato nell’elite del calcio italiano, dà in un’intervista a ‘Sette’, il magazine del Corriere della Sera oggi in edicola. L’allenatore boemo racconta la sua idea di calcio che, dice, dovrebbe puntare su “serietà e impegno”.
E sull’ambiente calcistico dopo gli scandali, il boemo aggiunge: “C’è qualche miglioramento. Ma temo che sia più per paura di essere scoperti che per convinzione. Servono più esempi positivi”. Il calcio, per Zeman, “dovrebbe essere semplicità” e bisognerebbe “vincere dimostrandosi superiori sul campo e non fuori dal campo”. Al presidente dell’Inter Massimo Moratti, che aveva dichiarato di essere stato sul punto di ingaggiarlo, Zeman risponde: “Molte parole. Ma poi bisogna vedere se ci sono le condizioni per lavorare bene. E non parlo di giocatori da acquistare”.
Nell’intervista, il tecnico di Praga dice la sua anche sulle quotazioni delle società di calcio in Borsa (la Roma è tra queste): “Non dovrebbero essere quotate in Borsa. I risultati mi danno ragione. Il calcio deve stare fuori dalla finanza e dalla politica”. E alla domanda con che ‘nemico’ andrebbe a cena, se magari con il presidente di Federcalcio, Giancarlo Abete, Zeman risponde lapidario: “Perché no? Abete non è nemico mio. È nemico del calcio”. Una dichiarazione, quest’ultima, che ha ovviamente già scatenato una marea di polemiche.