Nel Napoli ha giocato, e nel giorno del suo esordio al San Paolo, i tifosi partenopei gli dedicarono uno striscione lungo quanto tutta la curva. Nella Lazio non ha giocato, ma è comunque entrato nella storia, visto che ha avuto la possibilità di vivere la lazialità sia da presidente che da allenatore. Dino Zoff è un mostro sacro del calcio italiano e mondiale e in qualità di doppio ex dell’incontro che si terrà domenica a Napoli è stato intervistato da Gabriele De Bari, come riporta un articolo del Messaggero a sua firma.
Che Lazio si aspetta di vedere sabato sera?
«Ormai, quella del San Paolo, è diventata una sfida di vertice, fra due formazioni di assoluto livello. Per i biancocelesti si tratterà di un test probante perciò mi attendo un segnale di forza importante dai biancocelesti».
Perché il Napoli ha fatto meglio in Europa rispetto al campionato?
«Credo abbia pagato non la fatica, ma qualcosa a livello di tensioni, di maggiori responsabilità. Mazzarri deve recuperare
qualche punto, ma dispone di una squadra valida e organizzata, come testimoniano i risultati ottenuti nel difficile girone di Champions League».
Come qualità preferisce la Lazio o il Napoli?
«Sono squadre diverse, con grandi potenzialità, che resteranno fino alla fine nelle posizioni di vertice».
Entri nel dettaglio delle differenze.
«La compagine di Reja è più compatta, solida e punta molto sull’equilibrio fra i reparti. Quella di Mazzarri è più veloce, imprevedibile, micidiale nelle ripartenze».
A livello tattico cosa dovrà fare la Lazio per vincere?
«Prima di tutto non concedere spazi, soprattutto a Lavezzi. Poi dovrà impostare una partita di personalità e intensità, non pensando troppo a difendersi e andando ad attaccare gli avversari. E sperare che non manchi Dias».
A parte la rapidità di Lavezzi, quali saranno le maggiori insidie per i biancocelesti?
«La forza tecnica del Napoli che, in particolare, si manifesta nelle partite casalinghe. Basta ricordare la vittoria sul Milan e le buone prove europee. Un fattore di rilievo l’avrà anche la spinta del pubblico, inoltre bisognerà fare i conti con la
voglia di Cavani di tornare al gol davanti alla sua gente».
E i partenopei cosa dovranno temere della Lazio?
«La struttura complessiva, la solidità del centrocampo, la rabbia di un gruppo che vuol continuare a stupire, la classe di Klose, la potenza e la rabbia di Cisse».
Lazio in testa alla classifica: durerà?
«Di certo la posizione attuale è meritata. La squadra era forte e ha effettuato degli inserimenti importanti, che hanno fatto
lievitare il tasso tecnico e la personalità. Rimanere in testa non sarà semplice, ma la Lazio resterà comunque nelle posizioni di vertice».
Pensa che confermerà il piazzamento dello scorso anno?
«Credo possa addirittura migliorarlo, entrando in Champions League. E’ completa in tutti i reparti e ormai gioca a
memoria, con grande unità d’intenti».
La Lazio, lanciata in campionato, stenta in Europa.
«Vedrete che, dopo l’avvio incerto, saprà comunque qualificarsi».
Stupito dal rendimento di Klose?
«No, perché la sua storia internazionale è ricca di numeri importanti. Nella Lazio ha confermato di essere un campione».
Se dovesse dare un consiglio al tedesco?
«Gli direi di pensare di più al gol e di stancarsi meno nelle rincorse agli avversari. La sua classe e le sue energie servono
soprattutto in area, dove è bravo come pochi».
Da grande ex portiere, come giudica Marchetti?
«Il ragazzo ha pagato la sosta di un anno a Cagliari, del resto non era facile imporsi subito in una formazione importante come la Lazio. Ma ha qualità di primo livello, sta diventando un punto di forza e penso che saprà riprendersi il posto che aveva in Nazionale».
Quandosi sbloccherà Cisse?
«Anche il curriculum del francese è composto da numeri interessanti. Ha corsa, potenza, personalità e ha giocato in club di primo piano. Presto tornerà anche a fare gol, magari proprio sabato a Napoli».
Come valuta il lavoro del corregionale Edy Reja?
«Sta facendo molto bene: ha idee chiare, conosce il gruppo, i ragazzi lo seguono e i risultati gli danno ragione».
Come finirà il big match del San Paolo?
«Con un pareggio, dopo una sfida all’insegna dello spettacolo».
[Marco Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]